Fantasmi da manicomio!

di Rita Occidente Lupo

Il nome della Rosa, l’antica abbazia di Eco. Scozia, castelli e figure macabre. Ogni castello che si rispetti, col suo bel fantasma, che si perde nella notte dei tempi: e che vien fuori nottetempo, creando panico e suggestioni. Se le leggende, spesso intrecciate al dubbio della realtà, ancora chi dice che, sui trapassati, tutto da scoprire. E che esistano anime vaganti, a zonzo in cerca di pace, non avendo tregua. Così nel manicomio infantile di Aguscello, Ferrara, da un po’ il mistero fa da padrone. C’è chi giura di avvertire rumori sospetti e di essere turbato da voci inquietanti. Lo stabile, infestato da ricordi di bimbi morti tragicamente. Ancora le crepe del tempo, a rimandar la breve vita straziante d’innocenti.Insomma, il luogo si tinge di toni spettrali, giacchè già in passato adibito a riti macabri. Pare proprio che Eduardo stiracchi i baffi, giacchè nella sua commedia “Questi fantasmi”, con quella sottile ironia che solo lui seppe portare in scena, senza mai scivolare nella banalità, sembra dar per scontato che in fondo questi esistano quando apportano benessere. In questi momenti così difficili di crisi, qualche banconota lasciata qua e là, certamente non guasterebbe, anche se proveniente dall’al di là…!