Salerno: nuovo atto aziendale Asl contro le donne

Dalla lettura dell’atto aziendale edito sul sito ufficiale della ASL SALERNO , emerge il mancato rispetto della normativa nazionale e regionale che riguarda la tutela della donna e del bambino. Infatti le attività del Materno-Infantile vengono fagocitate dall’Assistenza Sanitaria di Base e specialistica Ambulatoriale, determinando di fatto la trasformazione delle attività da servizi sociosanitari a semplice erogazione di prestazioni unicamente sanitarie. Le attività del materno –infantile , ovvero i CONSULTORI FAMILIARI – garantiscono invece il soddisfacimento dei bisogni di salute complessi, socio-sanitari, e non possono essere relegati a mere attività prestazionali. Fin dal 1975 i Consultori, per i quali sussiste competenza specifica e livelli autonomi di responsabilità, hanno assistito donne, mamme, bambini, ragazze madri, minori disagiati, nuclei familiari a rischio, donne straniere, donne con gravidanza non programmata, fungendo da veri e propri ammortizzatori del bisogno complesso per la donna e i bambini.Invece  le scelte effettuate oggi dall’ASL di Salerno sulla funzione materno-infantile , incardinata nell’assistenza sanitaria di base, dimostrano  una notevole ignoranza delle normative europee, nazionali e regionali  ed una cecità culturale ed ideologica, che catapulta la nostra ASL indietro di trent’anni nel settore della tutela dell’infanzia e della medicina di genere.E cio’in un momento storico nella quale la situazione sociale passa dal 25% delle famiglie a rischio sociale ad oltre il 30%, come riportato da ogni media degli ultimi 15 mesi!!!!!!!!! Pertanto si ritiene oltremodo opportuno e necessario prevedere l’immediata correzione dell’atto aziendale con l’inserimento dell’Unità operativa Materno.Infantile, quale realtà autonoma con livelli di responsabilità tecnico-professionale specifici, e relativa Area di coordinamento Centrale, al fine di garantire il mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza per le responsabilità afferenti il settore socio-sanitario di donne, donne straniere, neonati, nuclei disagiati.La perdita dell’autonomia del materno-Infantile territoriale determina di fatto anche un indebolimento dell’intera attività di prevenzione oncologica, per il tumore del seno e collo dell’utero, con grave danno per la salute delle donne.Le donne sono state duramente colpite da questo atto aziendale, in quanto la tutela della loro salute delle donne ha perso la propria casa naturale, è stata assimilata nel Poliambulatorio distrettuale, perdendo la specificità della presa in carico, dell’accoglienza, dell’ascolto, dell’umanizzazione e del lavoro integrato tra specialisti per la donna e i bambini: pediatri, ginecologi, assistenti sociali, infermieri pediatrici, ostetriche ecc.SE NON ORA QUANDO di Salerno si aspetta un ritorno delle coscienze e della sensibilità nel pieno rispetto del progetto obiettivo Materno-Infantile e di tutte le battaglie che le donne del territorio hanno sostenuto negli ultimi 30 anni per la tutela della propria salute.

Il comitato se non ora quando