Battipaglia: Pd, Gatto su violazione articoli 9 – 10 statuto nazionale e art. 12 statuto regionale

Il deterioramento del quadro politico-amministrativo della città di Battipaglia, culminato con l’arresto del sindaco e lo scioglimento del consiglio comunale, e l’annichilimento del Partito Democratico a Battipaglia, impongono  una presa di responsabilità necessaria e doverosa. Il Partito Democratico aveva dato un contributo fondamentale alla vittoria nelle amministrative del 2009 con l’indicazione del candidato sindaco e nella costruzione della coalizione. Ma nei mesi successivi l’azione amministrativa si era piegata ad una costruzione di una maggioranza priva di identità politica,addirittura fuori dall’alveo del centrosinistra, e il direttivo cittadino era stato ridotto a vuoto ratificatore di decisioni già assunte e di compromessi al ribasso, mentre è mancata una discussione vera e consapevole sullo sviluppo della città e sul ruolo del partito. Per queste ragioni il primo luglio 2011 Carmine Crudele,Raffaele Femiano, Gerardo Bovi, Salvatore Gatto, Amedeo Bufano, Nunzia Dell’orto, Raffaele Cristaino e Vincenzo Cestaro,  Angelo Marsico e Angelo Di Tore rassegnavano le dimissioni da ogni  incarico del circolo cittadino in conseguenza dello svuotamento degli organi di partito e ravvisando l’impossibilità di poter concorrere alla formazione delle decisioni e visto l’impoverimento della vita interna del partito. Il circolo di Battipaglia ormai composto da organismi monchi e dimezzati,sia sotto l’aspetto politico che numerico-funzionale, cercava una ricomposizione della frattura nel settembre 2012, stabilendo un accordo in presenza del Segretario cittadino, che prevedeva il rientro degli iscritti dimessi e delle surroghe e la riorganizzazione del partito così come previsto dal congresso. Il 6 giugno 2013 nella riunione di coordinamento convocata per discutere su una mozione di sfiducia presentata dall’iscritto Salvatore Gatto ( in un contesto drammatico con un’amministrazione decapitata dalla magistratura e un partito che alle politiche 2013 ha perso  tremila voti alla Camera e duemila al Senato rispetto alle politiche del 2008 e con un numero di iscritti che è passato  da  699 tesserati nel 2009 a 257nel 2012) il segretario cittadino presentava alla chiama del voto una composizione del direttivo diversa e con quattro iscritti decaduti per la mancata iscrizione al partito nel 2012 e facendo votare tre di loro, uno assente e non convocando coloro i quali sono componenti del coordinamento cittadino e che hanno rinnovato l’iscrizione nell’ultimo anno. E’ evidente la lesione del principio partecipativo sancito dagli articoli 9 e 10 dello statuto nazionale e dell’art. 12 dello statuto regionale sul corretto funzionamento del coordinamento di circolo. E’ evidente la lesione del principio partecipativo sancito dagli articoli 9 e 10 dello statuto nazionale e dell’art. 12 dello statuto regionale sul corretto funzionamento coordinamento di circolo.

In questa situazione di evidente sbandamento chiediamo l’intervento della commissione di garanzia per ripristinare il corretto e adeguato svolgimento e il recupero delle condizioni minime di vita interna al circolo del PD di Battipaglia dove non si riesce più a capire chi fa parte degli organismi dirigenti, vista la palese violazione degli articoli statutari attinenti al  corretto funzionamento degli organismi, al regolare funzionamento della democrazia interna, la delegittimazione delle decisioni per effetto della partecipazione di chi ha perso lo stato di iscritto, al grave danno al partito in seguito a ripetute inadempienze statutarie, di gravi ripetute omissioni e non da meno la perdita di prospettiva politica in una città importante delle provincia di Salerno.