Salerno: cancro, prevenzione ed incidenza in Provincia

La prevenzione è una delle principali armi che abbiamo per vincere il cancro. Negli ultimi decenni esiste un graduale aumento di tali patologie dovuto in parte all’aumento della vita media , in parte al cambiamento di alcune abitudini negli stili di vita. Ad esempio l’aumento dell’uso di sigarette da parte delle donne ha determinato  un aumento dei casi di cancro al polmone nelle donne. Esistono tre tipi di prevenzione, la prevenzione primaria, la prevenzione secondaria e quella terziaria. Tutti questi tipi di prevenzione se attuati correttamente portano ad un aumento di quella che è la vita media e ad una migliore qualità della vita. La prevenzione Primaria ha come scopo quello di ridurre l’incidenza di cancro nella popolazione, cercando di contrastare i fattori che possono aumentare il rischio di ammalarsi. Esempi di prevenzione primaria sono evitare il fumo, evitare inquinamenti atmosferici specie in ambienti lavorativi, evitare l’esposizione eccessiva ai raggi solari e il contatto con alcune sostanze chimiche, evitare l’uso di alcolici, vaccinazione contro l’epatite b e contro il virus Hpv. A tutte queste cose aggiungerei una sana alimentazione , specie del tipo mediterraneo, un uso frequente di fibre alimentari e una buona attività fisica. La prevenzione secondaria ha invece come scopo la diagnosi precoce o tempestiva della presenza di un cancro nel nostro organismo. La diagnosi precoce serve per individuare la malattia nelle sue primissime fasi o  in un tempo tale dalla sua insorgenza,  da consentire una terapia chirurgica o medica radicale. Normalmente un cancro ha una sua “ storia ” che spesso, specialmente per i tumori solidi, non è improvvisa ma  purtroppo asintomatica per troppo tempo. In realtà il tempo che intercorre tra la comparsa del tumore e la sua sintomatologia è a volte così grande da non consentire al paziente di rivolgersi al medico in tempo utile. Chiaramente non per tutti i tipi di cancro si può mettere in pratica una prevenzione secondaria, anche se sarebbe comunque opportuno che ogni paziente si recasse dal medico almeno una volta ogni 6-12 mesi per un controllo generale. Per alcuni tipi di cancro quali quello della mammella, del polmone, della prostata del collo e corpo dell’utero , dell’ovaie  e del retto , esistono ormai dei protocolli molto ben codificati . Tutti conosciamo l’importanza di una radiografia del torace specie se fumatori, del pap test dell’ecografia dell’addome , dell’esame mammografico e del controllo della prostata e del famoso psa e la ricerca del sangue occulto nelle feci e della  colonscopia specie nei casi a rischio. Il consiglio è di effettuare il pap test a tutte le donne dopo i 25 anni , la mammografia a tutte le donne dopo i 40 anni  un controllo della prostata e del psa dopo i 40 anni negli uomini e un controllo dei nevi specie nei pazienti che ne  notano un qualsiasi cambiamento di grandezza o colore o in coloro che hanno diversi nevi cutanei. La ricerca del sangue occulto nella popolazione di pazienti oltre i 40 anni ci consente di selezionare i casi positivi da sottoporre ad ulteriori accertamenti. Chiaramente esistono casi particolari di familiarità che vanno seguiti con modalità e tempi diversi. La prevenzione terziaria ha invece lo scopo di prevenire le eventuali ricadute della malattia dopo intervento chirurgico o altra terapia radiante o medica.

Abbiamo fino a questo punto stabilito e ribadito che “ la prevenzione specie secondaria ” rappresenta la fondamentale arma per combattere i tumori. In realtà la sopravvivenza e anche la qualità di vita nei malati di cancro è certamente aumentata grazie appunto alla precocità delle diagnosi e alle terapie mediche e chirurgiche più sofisticate, con l’uso di tecniche microinvasive e di veri e propri robot. Senza addentrarmi ulteriormente in argomenti medici che potrebbero essere di scarsa comprensibilità vorrei dare dei dati che si riferiscono agli anni 2006-2007 e che sono stati tratti dal registro dei tumori della nostra Provincia. Nella nostra Provincia i dati dell’incidenza dei tumori è inferiore a quella del nord Italia e comunque ci si ammala circa il 20% in meno rispetto alla media Italiana. Salerno risulta essere l’area del meridione dove ci si ammala meno di cancro anche se tutti i tumori risultano in costante e lieve aumento a causa dell’aumento  dell’età media. Inoltre anche l’aumento della sopravvivenza risulta in aumento nella nostra Provincia e non è molto diversa da quella nazionale. Il tumore più frequente nei maschi è il tumore della Prostata(17,8%) seguito a brevissima distanza da quello del polmone(17,6%)  e da quelli della vescica ( 12,6%) e del colon  retto (12,4%)  . Il tumore più frequente nella donna è invece quello della mammella ( 25,7% ), il tumore del colon retto (13,1%) e il tumore  corpo dell’utero (4,9%). Tutti questi dati si mantengono più o meno costanti a Salerno, dove i tumori della prostata e polmone nell’uomo hanno un’incidenza pressoché identica(153 casi e 148 casi) con una non trascurabile incidenza di tumori della pelle non melanomi e melanomi ( 135 casi e 15 casi). Sempre nella popolazione maschile troviamo 84 tumori del colon retto. Nella donna il cancro al primo posto è quello della mammella con 199 casi, 46 di tumore al polmone 84 alla pelle non melanomi e 78 tumori del colon retto.

Un altro dato interessante è quello dei Picentini, il distretto 68 Pontecagnano Giffoni . In questo distretto i tumori del polmone superano quelli della prostata negli uomini ( 66 casi-56 casi) mentre i tumori della mammella sono anche qui al primo posto nella donna  con 55 casi  e quelli del polmone solo 7, quindi apparentemente si rileva una bassa incidenza. Tutti i dati sono stati rilevati dallo studio pubblicato dalla Provincia di Salerno “Sui tumori in provincia di Salerno”. L’analisi dei dati divisi per distretti sanitari è molto interessante e fornisce , anche se sarebbe auspicabile una elaborazione informatica veloce degli anni recenti , dati utili per migliorare la qualità della vita della popolazione della Provincia di Salerno. Queste informazioni servono anche per conoscere il nostro territorio e  mirare gli interventi sanitari di prevenzione. In questo modo dall’analisi dell’andamento delle malattie neoplastiche nei vari distretti si potrebbero individuare eventuali criticità o anomalie e indirizzare immediatamente  interventi mirati  in alcune zone. Questa mia descrizione volutamente non particolarmente tecnica e professionale oltre a volere fornire alcuni dati  interessanti, ancora una volta vuole richiamare la popolazione maschile e femminile ad una maggiore attenzione verso la prevenzione primaria e particolarmente verso quella secondaria che può realmente “salvare la vita” .

 

                                                                                           Dott. Vincenzo Petrosino

                                                                                              Oncologo Chirurgo