Esasperato Paese!

Rita Occidente Lupo

Quando c’è esasperazione, nessuna meraviglia! Il gesto criminale di ieri, dai toni dell’attentato. Di ribellione alla politica imperante! Anche se gesto isolato, dinanzi a Palazzo Chigi, nei pressi di Montecitorio. Mentre il neo Governo giurava,  ferite anche le Forze dell’Ordine: rafforzata la tensione che il Paese sta vivendo, a lungo ingessato dalla politica e tuttora incapace nel risolvere situazioni degeneranti. Sulla pelle del popolo consumate alleanze, discettando su larghe o ristrette intese. Urlando in piazza e disertando l’Aula. Tirate somme per lievitare tasse e bloccare assunzioni. Spesso, quando  la rabbia non ascoltata, ad armare il braccio la frustrazione costante:  saltati i circuiti raziocinanti. Ogni giorno ormai, il drammatico spettacolo di nuclei familiari collassati. D’esistenze ridotte al lumicino. Di anziani che s’asciugano le scarne lacrime, per la sparuta pensione. Di adulti senza più spazio per collocare titoli da curriculum, inoccupati! In piazza, la disperazione: non quella sterile grillina, che colora questi giorni d’incertezza senza produrre fatti concreti. Ogni programma politico, ormai da incarnare! Fare in fretta, il pressante re Giorgio! Ed invece, ancora a stipulare sinergie per…governare? E’ quanto s’attende il Paese, che almeno vorrebbe veder realizzata parte dei propri desideri, quale quello di scegliere i propri candidati autonomamente, senza nomination calate dall’alto. Ma, soprattutto l’Italia ha bisogno di onestà morale ed intellettuale: quella che deficita da un bel pezzo, al di là del colore politico! Non si può più prendere parte ad un dibattito in cui la Ruby di turno o il rivisitato Marrazzo coi suoi vizi, reggono le sorti del Paese. Se la classe politica ha un suo precario equilibrio prima umano, se non può sollevarsi dai suoi pubblici vizi e scarne virtù, non potrà garantire benessere. Non c’è ma che tenga alla violenza, da qualsiasi parte imbratti il Pianeta: ma non c’è spazio per la provocazione, che spesso fomenta più dell’azione stessa. Nel condannare il gesto esecrabile del calabrese Luigi Preiti, 49 anni senza anamnesi psichiatrica, attualmente a Rebibbia, occorre riflettere seriamente sulla denuncia che costantemente lancia segnali tout court ogni gesto folle, quando attenta alla vita propria o a quella altrui. Foto Affaritaliani.it