Babele al Quirinale!

  Rita Occidente Lupo

Giornata infuocata! Caotica, esagitata…da ammutinamento, per Marini, già in pole position per l’ascesa alla presidenza. Il Pd ha rivelato tutto il suo affanno. Bersani ad incassare ancora una volta il peso dei franchi tiratori, non mollati il suo partito. Mentre il leader fiorentino non aveva fatto mistero del suo rifiuto ad avvallare l’elezione che sembrava alquanto fattiva con un politico di vecchio corso senza dubbio, quale appunto Franco Marini, ma non suturante anche l’antica ruggine con Sel. Fumata nera,  scrutini monchi di quorum atto a far sventolare il tricolore. Ormai il Paese sembra in preda alla follia: alla babele, perchè ogni schieramento tira fuori una lingua propria, senza riuscire a giungere ad intese propositive. E così, a capo basso, Bersani a ceder le armi, senza neanche l’onore della resa! Marini, senza alcun passo indietro, dietro-scena ad un passo dal traguardo, dovendo cedere  al ping pong Prodi-D’Alema. Mentre Grillo ancora invettive, portando avanti Rodotà, tra schede Pd stracciate in piazza e battutine del Cavaliere, puntate a restare in piedi, anche coi venti contrari. Ancora una volta Berlusconi a puntare all’immagine,  contro i suoi detrattori, a vederlo in picchiata. Nervi d’acciaio all’invito a farsi da parte, inneggiando alle 5 Stelle, novità di queste ultime elezioni. Infatti, di grillini, mai sentito parlare prima, se non nelle nicchie di qualche scalcinata segreteria fai da te, improvvisata all’ultim’ora dal gong elettorale. Senza che se ne sentisse il peso o se n’avvertisse la consistenza:  tuttora non ancora capita, oltre ovviamente a demonizzare questo o quell’altro leader. Questo o quel sistema fallimentare. L’Italia sta dando davvero uno spettacolo indecente, di come amministrare e di come restare a galla: questo il dramma maggiore, in un momento in cui acrobatico andare avanti senza depressione e sconforto, per quanti continuano a ribellarsi alla grama esistenza troppo ardua da tenere di conto, dopo la sterile cassa integrazione. Incremento di suicidi, a tinte fosche la disperazione, senza entusiasmi i giovani: un Paese in ginocchio, che puntualmente rimanda dalle reti ammiraglie la fotografia di nuclei familiari sul lastrico, raccogliendo Sos contro i mulini a vento. Perchè, dinanzi alle scene di miseria che invertono la rotta di tante esistenze, all’esodo di sopravvivenza frontaliero, da dopoguerra, ceffoni in pieno viso gli emolumenti profumati che i nostri parlamentari continuano a percepire, anche se in una paralisi politica stagnante. In barba al lavoro saggistico, assurto più a barzelletta, in quanto per niente solutivo rispetto a quanto ci si attendeva, gli stipendi da capogiro dei componenti delle Camere:  politica business, altro che servizio! Troppi pivelli, con lo slogan “politica per passione” e tanti giovani, senza maturità ed esperienza, inetti a risolvere i problemi del Paese. Dinanzi al marasma impazzante, ermetica la nuova fase bersaniana! Quali prospettive dal grintoso Renzi? Le alleanze inutili, strumentali,  fino a che punto potranno esorcizzare urne riaperte a breve? Al di là di nomi usciti dal cilindro dell’ultim’ora, Valeria Marini o Rosanna Cancellieri, non sarebbe il caso, con la situazione esplosiva in corso,  di smetterla di ricorrere alle  barzellette nel pensare che almeno per eleggere il Capo dello Stato occorra maggiore volontà d’intesa per il benessere collettivo?