Un nuovo Presidente

                         Angelo Cennamo  

 Tra pochi giorni conosceremo il nome del prossimo presidente della Repubblica. Il caso ha voluto che la sua elezione capitasse in una fase politica caotica ed astiosa, con un governo tecnico dimissionario non sfiduciato, ma neppure avallato dal nuovo parlamento. E soprattutto con un risultato elettorale che ha consegnato il paese a tre forze paritarie per numero di voti, una delle quali refrattaria a qualunque forma di cooperazione con gli altri partiti. Di fronte ad un simile stallo, acuito dall’iniziale rifiuto da parte del Pd ad allearsi con l’unico avversario ( Berlusconi) possibilista sulla formazione di una maggioranza di governo, Napolitano ha scelto di non scegliere, affidandosi alla inutile e dilatoria consulenza di una commissione bipartisan, e congelando l’incarico esplorativo conferito a Bersani, risultato primo tra i non vincenti. Se Napolitano, dopo il primo e fallimentare giro di consultazioni, avesse ritirato il mandato a Bersani per conferirlo, ad esempio, a Matteo Renzi, oggi  avremmo un governo ed un primo ministro benvoluto ed apprezzato da un’ampia parte degli elettori. Ed invece il ritardo accumulato dal 24 febbraio ha finito per rallentare ed aggravare una condizione già di per sè tragica per milioni di famiglie ed imprese, costrette ad affrontare la crisi in totale solitudine, senza cioè alcuna guida istituzionale. Dopo aver perso quasi due mesi ad avvicinare i grillini, ricavandone insulti e sberleffi, Bersani si è finalmente reso conto dell’unica alternativa che aveva e che ha al voto anticipato. Il segretario del Pd ha così deciso di incontrare Berlusconi e di tracciare assieme a lui le linee generali di un percorso che si preannuncia certamente complicato, ma che per certi versi dovrà ritenersi necessario ( adempimenti europei e contabili), per altri addirittura indispensabile ( legge elettorale e sistema di governo). Dire ora se e con quale metodo potrà arrivare a compimento un governo di larghe intese tra centro destra e centro sinistra è prematuro, ma l’esito positivo di questo tentativo dipenderà molto anche dalla rosa dei nominativi che il Pd sottoporrà a Berlusconi per la candidatura al Quirinale. Alcuni li conosciamo già, altri potrebbero essere rimasti segreti per ovvie ragioni. Del resto, il futuro capo dello stato avrà su di sè un macigno pesantissimo, quello di accompagnare una delle stagioni più delicate della storia repubblicana. Speriamo bene.    

 

2 pensieri su “Un nuovo Presidente

  1. è evidente e risaputo che, sia per moltissimi italiani che per la maggior parte del mondo liberale, essere sostenuti dal frale milanese falotico, attempato e in perenne priapismo, con preferenze di giovani fanciulle, è un marchio di infamia, una rosa tatuata del terzo millennio. come è altrettanto evidente che questa condizione oggettiva non lo frena nell'”infangare” i suoi papabili, cioè potrebbe lavorare dietro le fila, fare in modo da non comparire, non compromettere, anzi esalta il suo protagonismo e cafonismo politico.
    condivido il fatto che solo una benedizione arcoreccia, e pecoreccia, potrebbe essere il preludio alle larghe intese. però non sottovaluterei un’azione intelligente delle stelle che stanno a guardare, le quali potrebbero sostenere un nome di fronte al quale, i pdiellini e anche il pugliese vendola, non potrebbero che sostenerlo e allora andremo a divertirci in una nuova campagna elettorale con “iddu” che griderà al golpe e tirerà gli accidenti al nuovo presidente della repubblica. insomma punto e a capo.
    ecco a me quest’ultima ipotesi non dispiace anzi mi rassicura l’idea di avere come capo dello stato una persona per bene ed affidabile e senza macchia, in sintesi preferisco 7 anni con un presidente a modo all’inciucio.

  2. Mah, tra mettere in mezzo Renzi in quel tipo di contesto (cioè, Napolitano che dice a Bersani di fare un passo indietro perché, per ragioni di stato, è meglio mettere dentro Renzi, che ha perso alle primarie!) e avere un governo M5S avrei preferito la seconda, almeno si sarebbero schiantati senza colpe per il centrosinistra. 🙂

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