Campania, la regione piu’ povera d’Italia!
Che disastro! Un disastro assolutamente annunciato. Un disastro prima di tutto e forse squisitamente umano. Una Terra, la Campania, dove l’uomo, in grande sofferenza, si accanisce a fare male, prima di tutto, a se stesso e poi agli altri, parte di un insieme sociale da sempre, poco coeso, poco solidale, poco società, prevalendo purtroppo e con forza, sulla solidarietà, l’egoismo, il familismo per cui, tutti vivono nella dimensione assordante dell’io mondo senza minimamente pensare che possa esistere anche la giusta ed opportuna dimensione del noi condiviso, per una società cooperante ed intelligentemente attenta al bene comune. Che disastro la Campania! Ieri come oggi e forse, come lo sarà per effetto di una rassegnazione diffusa anche domani, la gente vive in una condizione di grave sofferenza antropica; è qui, più che altrove che l’uomo, mettendocela tutta, senza minimamente risparmiarsi, riesce a farsi male, senza poi sapere che cosa fare per trovare la soluzione giusta ai tanti problemi che si è costruito con le proprie mani. Il campano ed il meridionale in genere è un homo faber intelligente (si fa per dire intelligente) costruttore di sventure umane più che di impegno per lo sviluppo d’insieme ed il cambiamento possibile, utile al cittadino campano individualmente preso e più in generale alla società che è lo specchio fedele del comportamento umano di ogni suo singolo componente. La Campania è la regione più povera d’Italia. Un male oscuro non di oggi; viene da lontano, per la complice responsabilità dei tanti che, non facendo il proprio dovere, ne hanno collassato società e territorio, ormai prossimi alla catastrofe da tempo annunciata. Con l’impegno di fare una comunicazione obiettiva, è un dovere prima di tutto civico e poi di cittadino campano e di comunicatore autentico, occuparsi e preoccuparsi dei mali di Napoli, della Campania e dell’intero Sud. Il fare finta di niente, il mettere il silenziatore così come per troppo lungo tempo è accaduto, è assolutamente un grave male; un male per il presente e soprattutto per il futuro di realtà umane, sociali e territoriali fortemente compromesse a causa della troppo prolungata indifferenza umana, della troppa indifferenza istituzionale e non, per una parte importante del Paese segnata da abbandoni e ritardi che ne fanno oggi una realtà maledetta ed assolutamente invivibile.