Dieci piccoli indiani!

Angelo Cennamo

Ci sfugge quale sia la norma costituzionale che attribuisce al capo dello Stato la prerogativa di nominare dei saggi esperti di programmazione politica : l’art. 87? Puo’ darsi. Ad ogni modo, Giorgio Napolitano con la sua Quirinal’s list ha stupito tutti, anche i piu’ fidati collaboratori e notisti politici che, l’indomani del tentativo a vuoto a di Bersani di mettere su una maggioranza di governo, facevano gia’ circolare i nomi dei nuovi papabili per palazzo Chigi, da Grasso a Cancellieri, da Saccomanni a Renzi. Niente da fare : il presidente ha preferito prendere tempo e prolungare l’agonia del governo in carica, il rovinoso esecutivo tecnico che ha messo in ginocchio l’Italia e la sua gia’ fragile credibilita’ internazionale, soprattutto in India e in Israele. Monti resta premier ma senza godere della fiducia del nuovo parlamento, oltre che dei suoi connazionali. Il resto lo faranno i 10 saggi : individuare dei punti di contatto tra i maggiori schieramenti politici (quali?) e stilare un programma breve con le priorita’ piu’ ineludibili (legge elettorale, pagamenti della p.a., qualche riforma istituzionale). Ce la faranno? Non e’ la prima volta che abbiamo visto nascere delle commissioni, bicamerali e non. I loro scopi, tutti nobilissimi, sono sempre naufragati tra veti e dispetti incrociati. L’ultima volta era toccato a Berlusconi e D’Alema dare una scossa modernizzatrice alle Istituzioni, ma i due amici nemici fecero saltare tutto per ragioni ancora ignote. Puo’ darsi che stavolta andra’ meglio e che la gravita’ del quadro politico rappresenti quantomeno uno stimolo per non deludere, ma il sospetto che tutto resti come prima e’ forte.Foto ilsalvagente.it

2 pensieri su “Dieci piccoli indiani!

  1. E’ solo frutto della diffusa scuola del filosofo giapponese Nakakata.

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