KUTOSHA JASHO Sudare

Padre Oliviero Ferro

Di solito, in Africa, capita a chi lavora sotto il sole, dopo che si è fatto un bel po’ di chilometri per andare a lavorare al campo. Ogni tanto si asciugano la fronte con un fazzoletto o con un lembo del vestito. Si fermano a bere un po’. E poi, via di nuovo, a lavorare. Ma il sudore, il traspirare, continua, perché poi bisogna portare a casa il frutto del proprio lavoro. E li vedi con dei tronchi sulla testa(mamma e figlie) o dei sacchi di manioca,arachidi,fagioli che risalgono la collina per andare sulla grande strada ad aspettare il taxi o i camioncini per arrivare a casa, anche di notte. Naturalmente c’è anche un altro modo di sudare, più gioioso ed è durante le feste. Quando si comincia a danzare, non si smette più e il sudore cola dalle fronti lucide. Non se ne accorgono perché la gioia è più forte. C’è anche un ultimo, tra i tanti, modi di sudare ed è quello di chi ha deciso di conquistare e distruggere le bottiglie di birra, sia quella nel vetro come quella nei bidoncini di plastica. Oltre al sudore, si comincia a parlare in tante lingue e…il resto ve lo lasciamo immaginare.