KUKATA Tagliare

Padre Oliviero Ferro

Anche questo è un verbo di uso quotidiano. C’è sempre qualcosa da tagliare. Ma un episodio, tra i tanti, mi ritorna alla memoria. Ero nella parrocchia di Luvungi(Congo Rd). Erano venuti i miei genitori a visitarmi. E durante la giornata anche loro collaboravano ai lavori nella missione, sia andando a coltivare il giardino, come a cucire i vari strappi nei vestiti. E naturalmente osservavano quello che succedeva. Quel giorno, mi ricorda mia mamma, c’erano due operai che stavano tagliando un lungo tronco. Lo facevano con molta calma. Allora mia mamma, che voleva sapere perché andavano così piano, riceve questo tipo di risposta:”oggi ne facciamo un po’. Il resto lo conserviamo per domani”.  Mia mamma rimane a bocca aperta e fa fatica capire. Normalmente, quando si inizia un lavoro, lo si dovrebbe terminare in giornata. Invece loro, lo conservavano per il giorno dopo. Misteri! C’è anche un proverbio che dice che “il coltello(bisturi) del chirurgo taglia (inakata) la pelle del ricco e del povero(per operarli)”. E per finire, quando viene preso un ladro, c’era l’abitudine di “kukata mkono(tagliargli la mano), in modo che non rubi più.