Salerno: a Sant’Apollonia “Il posto delle patate”

Sabato 23 Febbraio ore 21,00- Domenica 24 Febbraio ore 18,00 Studio Apollonia (via San Benedetto) –Salerno. Georges Pèrec è una delle personalità letterarie tra le più singolari con un’ esperienza di sperimentazione nei diversi generi letterari, dal romanzo lipogrammatico (La disperation) a quello definito da Calvino iperromanzo (La vie , mode d’emploi) passando per il romanzo autobiografico. E ancora, costruzioni di lunghi palindromi e strabilianti omofonie e neanche il teatro, il cinema e la poesia rimangono fuori dall’eclettica attività, in poche parole Perec alchimista della parola, artificiere del linguaggio. Due i testi teatrali “L’aumento e Il posto delle patate” in cui l’autore focalizza l’attenzione su un linguaggio in continuo divenire. Nella scrittura scenica lo spazio non è caratterizzato in maniera oppressiva così come lo propone l’autore e l’attenzione viene posta, in articolare, sulla “spasmodica ricerca d’identità” dei personaggi. Quello dell’identità è un concetto quanto mai primario nelle società d’oggi : le identità, infatti, tendono a mutare, e gli individui le reinventano, indipendentemente dalle radici, molto più di quanto accadesse un tempo. Quindi la ricerca d’identità costituisce anche uno shock, perché significa perdere gli abituali riferimenti e cercare di costruirne di nuovi e nella messa in scena caratterizzata da intrecci, sovrapposizioni e contaminazioni di storie, inventate o reinventate dai personaggi, scaturisce proprio uno “shockante”, sofferto, parossistico, frenetico bisogno di “identificarsi” . I cinque personaggi in scena sono caratterizzati esclusivamente dal sesso e dall’età, collocati in uno luogo immateriale e senza tempo: è come se vivessero nello spazio. In questo luogo non luogo i personaggi, affannosamente, cercano di tirarsi fuori da uno stato di assenza di identità. Tutti collaborano nel creare storie, ricordi, percorsi di vita che facciano riemergere lo status di ognuno di loro, ma il lavoro risulta vano nonostante l’estrema diligenza nella ricerca. Si rapportano in una dimensione sospesa dove l’eccesso diventa battuta e le relazioni, a volte contrastanti ma di tipo parentale, sono caratterizzate da comici paradossi espressivi. Nello stesso tempo, a momenti, diventa drammatico il desiderio dei personaggi di rientrare nel mondo anelato, per evitare di scomparire. Dato che anche gli oggetti definiscono l’identità cosa rappresenta la patata con la sua onnipresenza? I personaggi se la scambiano, la ripongono, la lavorano, la puliscono, la mangiano, permette loro di reggere l’identità del momento, diviene conforto, messaggio di protesta, passaggio del testimone. Ipotesi e valutazioni vengono sospese, dato che ogni storia è ibrida e priva di conclusione, ma sono fondamentali per i personaggi per la contrattazione delle proprie caratteristiche nello sviluppo delle vicende. La disposizione nello spazio degli attori subisce costanti cambiamenti, le diverse postazioni configurano relazioni, umori, atmosfere e la loro gestione ha anche significati gerarchici, ruoli e luoghi in continuo cambiamento, con la possibilità, remota ma possibile, che ci si possa imbattere in un’ ultima, catartica storia.