Regione: residenze sanitarie assistite, Petrone “Consiglio di Stato accoglie ricorso associazioni categoria”

 “Meno male, seppur mortificata la giustizia ancora resiste e vive”  è quanto afferma il consigliere regionale Pd, Anna Petrone, Vice presidente Commissione Sanità e componente della Commissione Politiche Sociali commentando la sentenza del Consiglio di Stato dell’11 febbraio scorso che, accogliendo il ricorso delle Associazioni di categoria avversola D.G.R. n. 229/09 ed il Decreto Commissariale n. 6, “biasima il modus operandi della struttura e del Commissario, Stefano Caldoro, in ordine alle residenze sanitarie assistite, evidenziando la illogicità e contraddittorietà degli atti prodotti”.“E’ dall’inizio della legislatura – ricorda Anna Petrone – che invano si tenta di intraprendere un percorso di un utile confronto di merito sulla sanità e sulle politiche sociali trala Struttura Commissarialee gli operatori del settore, ma come affermo da tempo, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. “Certo – continua Petrone –il Consiglio di Stato in punto di diritto sottolinea le contraddizioni ma per noi è una  conferma di ciò che come associazioni denunciamo da anni. C’è la crisi? E’ necessario riequilibrare i conti? Ebbene si è proceduto e si procede irresponsabilmente con i tagli lineari e/o prelevando a man bassa dal sistema produttivo, dal ceto medio, massacrando il welfare e i cittadini in condizioni di disagio, lasciando viceversa inalterato il sistema socio-economico-culturale ed i gruppi di potere che hanno determinato e determinano l’attuale crisi, che al di là dei proclami, a noi gente comune pare quasi irreversibile”. “Oggi – afferma il consigliere regionale Pd-  è ineludibile invertire la rotta. Occorre smetterla di assumere il solo ruolo di contabile, tappando i buchi con le tasche dei cittadini onesti. Più che mai per chi amministra è doveroso prestare ascolto e accettare il confronto di merito, prescindendo da schemi e logore logiche politiche, individuando trasparenti percorsi decisionali che mirino ad immediate ed eque soluzioni rivolte al futuro e non agli alterni interessi di bottega”. “Ci sono stati fondi erogati per sale operatorie fantasma? – chiede Petrone –  Servizi pagati e mai o mal erogati? Società pubbliche che non hanno mai prodotto nulla? Ora è ampiamente scaduto il tempo, vanno individuate e sanzionate inequivocabilmente le responsabilità con interdizione perpetua dalla gestione pubblica di chi si è macchiato di inefficienza, incompetenza e disonestà. Occorre assumersi la limpida e diretta responsabilità, andando ad incidere non più con tagli massificati, ma rivedendo e qualificando la spesa, eliminando la clientela politica dalla gestione e direzione dei servizi pubblici, scegliendo un management che risponda finalmente ai cittadini e non al politico di turno”. “Le valutazioni  – afferma Anna Petrone – vanno espletate sulla capacità di attuare un programma e non sull’abilità nel salvaguardare interessi di parte. Quindi, nell’immediato si proceda in primo luogo ad un chiaro e puntuale monitoraggio teso a verificare se chi riceve milioni di fondi pubblici eroga o meno il servizio dovuto e se questo risponde a criteri di efficienza e congruità, con subitanea revoca di fondi e concessioni ove mai si accertasse che le strutture e prestazioni sono inadeguate. C’è una scala di valori a cui non ci si può sottrarre: in primis solidarietà ed equità”. “Pertanto – conclude il consigliere regionale del Pd –  non si può iniziare a risanare partendo dai disabili ed anziani, mettendo in crisi il sistema dei centri socio-sanitari che sono la base reale del tessuto sociale in termini di solidarietà e servizi alla persona. Altra cosa è individuare se anche tra questi vi si annidino malfattori e speculatori, altra cosa ancora è differenziare premiando chi, a parità, offre servizi di qualità in termini di prestazioni ed umanità”.