Roma: nel centenario, ripartire da Giuseppe Dossetti
Giuseppe Dossetti, in un’epoca sovrapponibile alla nostra, in cui dilagava la mediatizzazione politica, lo smarrimento dei valori condivisi e la perdita del senso della comunità politica e sociale, chiese che non si dovesse superare “l’insuperabile”. L’Associazione “G. Dossetti: i Valori” festeggia «Il centenario di Giuseppe Dossetti. Voglio svegliare l’aurora “Quanto resta della notte?”» che si terrà a Roma mercoledì 13 febbraio 2013 dalle 17,30, presso Palazzo Santa Chiara in Piazza di S. Chiara, 14. Per l’occasione hanno confermato la loro presenza l’On. Prof. Adriano Ossicini e l’On. Prof. Giovanni Galloni che ci riproporranno attraverso le loro notevoli riflessioni, la figura intransigente e propositiva di don Giuseppe Dossetti – padre e intransigente difensore della nostra Carta Costituzionale – oggiAggiungi un appuntamento per oggi più che mai riferimento e guida nell’attuale contesto di incertezza, disorientamento politico e sfiducia nella politica. Benché l’ Assemblea Costituente avrebbe voluto inserire nella nostra Carta Costituzione il diritto di resistenza, esso fa parte comunque della cultura etica della nostra cittadinanza democratica. Le idee dossettiane sulla resistenza, come autodifesa della Costituzione hanno, infatti, una portata più viva e ingombrante che mai. Era il 1994 quando il sistema mediatico aveva portato una nuova formazione politica che avrebbe suscitato interesse del popolo. Dossetti, con un amareggiato appello alla politica, in quello che non esitò a chiamare il “baccanale dell’esteriore”, espresse pubblicamente la sua preoccupazione per lo stravolgimento della Costituzione repubblicana. L’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori” si propone di dare a questo centenario non solo valore commemorativo ma soprattutto valenza politica. Dove la politica non è più il luogo dove si progetta e si edifica l’architettura della comunità – nella ricerca di soluzioni nobili per tutte le parti – quanto piuttosto luogo di spettacolarizzazione, siamo ancora convinti che dare monito alle nuove generazioni sia ancora centrale nell’impegno civile e politico, affinché non si paghi il conto della sfiducia nella politica. Questo è il motivo per cui, in un ventennio di malgoverno e malcostume, vorremmo portare all’attenzione la figura di Dossetti non come punto di arrivo ma di partenza, affinché lo Stato torni al centro del dibattito politico-istituzionale e si ponga maggiore rispetto per la Costituzione. La ragione di questa urgenza è ancora una volta ben espressa dalle parole di Dossetti: “la Costituzione, fornisce una tavola di diritti e di doveri abbastanza chiara e abbastanza efficiente per sé, sulla quale deve essere ricostruita la coscienza etica unitaria del nostro Paese”.