Salerno: Elvira Lenzi sulla Facoltà di Medicina
A titolo personale ed a nome di tutti gli operatori dell’Azienda cui sono preposta, condivido la soddisfazione degli studenti, delle loro famiglie e di tutte le Istituzioni che hanno contribuito all’importante risultato. Ora siamo finalmente giunti, dopo ben 8 anni dall’avvio dell’iter procedurale, a vedere la fine della strada che condurrà alla costituzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Salernitana. Mi sia consentito dire che nella apparente, perché mai né pensata né supposta, contrapposizione, le Istituzioni hanno preso coscienza del percorso virtuoso da seguire, per giungere indenni al traguardo che l’Azienda Ospedaliera di Salerno ha sempre fatto proprio. Da medico operante in trincea da più di trent’anni, ho scelto una terapia forte, forse non condivisa da tutti, ma risolutiva, perché il medico pietoso non salva la vita all’ammalato. Meglio incidere l’ascesso, che rischiare la setticemia. I familiari dei pazienti sono, di solito, più inclini a dare credito al medico pietoso, perché interpreta meglio le loro aspettative, in relazione ad una diagnosi meno drammatica e ad una terapia meno traumatica. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Salernitana nascerà, invece, immune da complicanze che avrebbero potuto segnarne il destino, dando una risposta, finalmente concreta, alle aspettative di quanti, come i vertici e tutto il personale dell’Azienda Ospedaliera di Salerno, hanno in essa creduto.
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