Regione: “Tavolo tecnico permanente crisi socio – sanitaria”

La V (Sanità e Sicurezza Sociale) e la VI (Politiche sociali) Commissione Consiliare Permanente Regionale in audizione congiunta, in continuità con la precedente audizione del 30 ottobre  e la manifestazione del 18 dicembre 2012, hanno udito nella giornata di ieri i portavoce del Coordinamento delle Associazioni di Categoria del Comparto Socio-Sanitario campano, Salvatore Parisi, Bruno Pizza e Pier Paolo Polizzi. Questi ultimi hanno rinnovato la richiesta di istituire un Tavolo permanente paritetico con l’obiettivo di analizzare e superare le criticità che si sono evidenziate con l’applicazione del decreto 77 del 2011. I portavoce hanno sottolineato che non solo nessun comune ha ancora pagato la quota di propria competenze ma molti ambiti territoriali che associa più comuni hanno comunicato l’impossibilità di pagare quanto previsto dalla normativa regionale. Erano presenti, tra gli altri, per la V Commissione Michele Schiano Di Visconte (Presidente) e Anna Petrone (Vice Presidente), Giovanni Baldi (componente), Antonio Valiante (componente); per la VI Commissione, Antonia Ruggiero (Presidente); Antonio Oddati, Coordinatore regionale delle politiche sociali, Rosanna Romano, Dirigente regionale settore fasce deboli. Salvatore Parisi, coordinatore regionale dell’Anffas-Onlus, dichiara la propria soddisfazione “poiché l’istituzione di un Tavolo tecnico permanente, frutto dell’azione di sensibilizzazione e di denuncia, da mesi portata avanti dalle Associazione, a tutela della continuità assistenziale, del diritto alla salute delle persone anziane e con disabilità e dei livelli occupazionali, ha finalmente ricevuto una risposta istituzionale che sebbene non risolutiva può, almeno tentare di dipanare il bandolo di responsabilità tra comuni, ambiti territoriali e regione“.  Antonio Gambardella, coordinatore regionale dell’ASPAT, sottolinea che è stato chiesto che il Tavolo si riunisca in tempi brevissimi per “scongiurare le procedure di licenziamento collettivo che molte strutture, anche della nostra provincia, hanno avviato e sono arrivate all’esame dell’ORMEL”.