Salerno: Fratelli d'Italia per la meritocrazia!

Rita Occidente Lupo
In una gremita sala all’Hotel Mediterranea, Fratelli d’Italia  ha dato il via alla campagna elettorale con Ignazio la Russa e Giorgia Meloni, insieme al coordinatore Provinciale Edmondo Cirielli, affiancato dai sottoscrittori dell’adesione al Movimento, tra cui il presidente facente funzioni della Provincia, Antonio Iannone, gli onorevoli regionali Giovanni Romano e Giovanni Baldi, col senatore Antonio Paravia e Marcello Taglialatela. Un’Italia in ginocchio, dalla politica interna a quella estera, nell’iperbole di La Russa, che ha accentato il pericolo dell’azione montiana, anche in fase elettorale. La mancanza d’identità su un unico territorio, giacchè favorisce anche la Merkel con la sua azione di governo. “In un momento in cui il Redditest non guarisce l’evasione fiscale, snidando i furbi- ha rimarcato la Meloni, accolta da bengala tricolori.- Infatti, l’entusiasmo palpabile, ha offerto il fianco all’ex Ministro delle Politiche giovanili d’allungare l’attenzione sulle problematiche che affliggono il Paese, a corto di lavoro, di speranze occupazionali per i giovani, di legalità.-Fratelli d’Italia per chi intende fare politica davvero, senza temere rottamazione, se valido il suo apporto al bene del Paese. Al centro, la meritocrazia: lo stesso Porcellum non rivisitato, per tutelare interessi personalistici. L’Italia deve riappropriarsi della politica, anche se cattivi esistenti esempi politici, questi non possono essere generalizzati.” Tra scroscianti applausi, il desiderio di offrire una ventata innovativa alla stagnante crisi, che insabbia un Paese mortificato da un euro che l’ha finito di stremare. Le stesse candidature, non partitocratiche, dovrebbero scaturire non dall’alto: di tale parere anche il Pdl, con cui i Fratelli d’Italia si rinconoscono in cordata di centro-destra, anche se con differenze statutarie. Dunque unica voce, quella di volere che i candidati scelti dalla base, espressione territoriale: e se nei giorni scorsi fu proprio Pasquale Aliberti, a rimarcare in conferenza stampa il perchè della scelta azzurra, con tanto di documento inoltrato ai vertici istituzionali azzurri, mostrando perplessità su parlamentari quali Pasquale Vessa, Giuseppe Esposito, per il senatore Antonio Paravia dovrebbe valere analogo discorso. In quanto ad impegno parlamentare occorrerebbe chiedere ai cittadini ancora una volta, di cosa si sia occupato in quest’altra legislatura e cosa abbia realizzato per il territorio di concreto: se l’Agro, a detta di Aliberti, a malapena conoscerebbe il nominativo d’Esposito, il Cilento quello di Vessa e via discorrendo, anche per i Picentini e non solo, il nominativo Paravia costituisce l’ennesimo nome imposto e non espressione della base. Ma si potrebbe andare oltre, nello scorrere i papabili candidati, non transitati per le Primarie, sfumate nei nembi delle incertezze, offrendo intanto al centro-sinistra tempo per perfezionare anche certi “graziati”, a dispetto d’ogni scelta civica. Insomma, da una parte all’altra, si parla bene, ma si razzola incoerentemente: attaccando Monti, che col suo tecnicismo ha offerto il fianco ad ulteriori travasi di benessere, non nel nostro Stivale, ormai indebitato da non saper più da quale parte iniziare a porre mano all’arattro, si dimentica che il popolo sta vivendo una situazione sfibrante da troppo, perchè non si riconosce più nel Bel Paese da un bel pezzo. E non è questione di Nord e Sud, come giustamente rimarcato dalla Meloni, ma di unico Stivale, sul quale insistere per vivere dignitosamente:  partendo dal lavoro, primo tassello che manca e che non offre neanche la speranza d’un tempo post bellico.La valigia di cartone, tra poco sarà rispolverata, se restata nell’amarcord di qualche tradizionalista, ancora incollato ai ricordi, giacchè lo stesso trolley, un lusso quando a fine mese, s’arriva con stress ormai in molte case!