Vallo della Lucania: Arma, arresto pluripregiudicato

Nella giornata di oggi 10 gennaio 2013 i Carabinieri del Comando Stazione di Vallo della Lucania hanno tratto in arresto il pluripregiudicato M.D. di anni 43 residente a Napoli, poiché ritenuto responsabile del reato di furto aggravato, di nr. 4 sofisticate sonde ecografiche del valore di 20.000 euro cadauna, trafugate nei reparti di radiologia delle strutture Ospedaliere di Vallo della Lucania e Eboli, nel mese di giugno 2012. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, sono partite subito dopo la denuncia di furto sporta dal direttore sanitario dell’Ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, delle tre particolari sonde ecografiche, presentata ai Carabinieri del Comando di Vallo della Lucania che procedevano ad acquisire, immediatamente, le riprese video dei sistemi di sorveglianza installati presso i richiamati Nosocomi. I due fatti delittuosi apparivano compiuti con lo stesso modus operandi, invero un soggetto di sesso maschile si introduceva nelle sale dislocate nei reparti di radiologia, cardiologia e pediatria, spacciandosi per un tecnico della manutenzione. Approfittando poi della momentanea assenza dalle stanze del personale addetto, per motivi connessi alla attività medica, asportava le sonde dalle strumentazioni ivi presenti. I Carabinieri dopo aver assunto le svariate dichiarazioni testimoniali e comparandole con gli esiti delle riprese video nelle quali apparivano le persone in transito nei corridoi dei reparti interessati, riuscivano a risalire all’identità del soggetto che aveva compiuto i furti, già noto alle forze dell’ordine e riconosciuto per M.D., pregiudicato, facente parte di un’associazione a delinquere finalizzata al compimento di simili furti in danno di Ospedali e Cliniche private dislocate in Toscana, Lazio e Campania, nei confronti del quale il GIP del Tribunale di Vallo della Lucania su richiesta della locale Procura emetteva il provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari. IL danno compiuto, oltre al valore economico delle sonde, per complessive euro 70.000 circa, risultava per lo più riconducibile alla temporanea sospensione dei servizi medici connessi al mancato utilizzo delle particolari apparecchiature, che ne provocavano l’inevitabile ritardo degli esami radiologici a discapito dei pazienti.