KUCHOTA attingere (acqua)

Padre Oliviero Ferro

“Uende kuchota maji (vai a attingere l’acqua)” dice la mamma alla figlia. Bisogna preparare il pasto della sera, Allora si mette in cammino con il suo bidoncino di plastica verso il fiume. Passa davanti alla casa dei missionari e scende giù verso il fiume. Là troverà tante sue amiche che, come lei, fanno questo servizio. Si ferma un po’ a chiacchierare. Poi attinge l’acqua fino all’orlo e ricomincia a salire verso la collina. L’acqua gronda sulla testa. Non se ne cura più di tanto. Anzi sembra rinfrescarla. Cerca di accelerare il passo, perché sa che all’arrivo la mamma le chiederà il perché del ritardo e magari la rimanderà di nuovo al fiume. Finalmente arriva a casa e svuota il bidoncino nell’anfora dove si raccoglie anche l’acqua piovana. La mamme le chiede il perché del ritardo. Lo sa già, ma glielo dice per ricordarle che tutti devono fare la loro parte nella vita di casa. E che è ora che anche lei prenda le sue responsabilità.