Tortorella: Cgil “Si puo’ morire ancora di lavoro?”

Ieri 11 dicembre 2012 in un cantiere edile sito nel comune di Tortorella (Sa) ha perso la vita un uomo di 70 anni, pensionato, meritevole di vivere in tranquillità e da “Ex edile!” Invece si è spento come non dovrebbero finire neanche gli edili effettivi, attivi, assunti. Oltre ad esprimere il più solidale dolore ai familiari ed amici di Giuseppe Del Duca, questo il nome del malcapitato, come FILLEA CGIL Provinciale non possiamo non porci alcuni interrogativi: Perché morire di Lavoro? Perché anche a quell’età? Chi deve e non tutela? Chi deve e non vigila? Nessuno ha voglia di fare il primo della classe ma chi può ci smentisca sul fatto che noi alcune responsabilità le attribuiamo e facilmente alle imprese, agli enti locali – in primis i comuni – a chi è responsabile di questa situazione sociale…Un pensionato dovrebbe essere altrove a godersi in tranquillità il resto dei suoi giorni; se invece è costretto a tanto duro lavoro vuol dire che qualcosa, e non per sua colpa, non ha funzionato. Le imprese oltre che fare utili ad accumulare ricchezze, dovrebbero meglio custodire la principale ricchezza di cui dispongono: i propri dipendenti, Lavoratori, Uomini. Le istituzioni, quelle più vicine ai cittadini, i comuni appunto devono necessariamente svolgere fino in fondo le proprie incombenze, anche quelle che sembrano impopolari: non è normale che si aprano cantieri nei propri territori e, pur avendo tutte le notizie necessarie, nessuno si preoccupa di vigilare se si consumano soprusi ignorando le regole sulla sicurezza e se si evade la contribuzione praticando indisturbatamente Lavoro Nero. La polizia Locale, Municipale, le vecchie “Guardie” non possono servire solo a fare cassa tartassando i cittadini automobilisti con il codice delle strada! Per non sentire mai più di queste atrocità che ognuno faccia finalmente il proprio dovere ! e chi lo ritiene scomodo che cambi pure mestiere.