A te che leggi entro mezzanotte “Resta cu’ mme…”

Giuliana Rocci

Quel pomeriggio, perforava la sua pazienza. Misurava le piastrelle di quell’ambiente asettico, andando su e giù nel macinar pensieri ed attendendo che la graziasse di una parola. Assediato dal lavoro, riusciva a malapena a squadrarla, cogliendo al balzo l’occasione di scortare qualcuno alla porta, per incrociarla nello sguardo. Stivali eleganti, abito classico, raffinato:  decisamente elegante e dinamica, non mollava dal piacergli. Lo sapeva ed attendeva che le desse colloquio. Premiata, ricordi: furtivo appuntamento clandestino ad un bar. Caos veicolare: attesa ad un tavolino pubblico: dopo un’ora di ritardo, maglione sulle spalle, claudicante. Cascato dal motorino, ginocchio sanguinante…frana esistenziale. Prodiga nel soccorrerlo, pronta a volerlo scortare in ospedale! La sua mano. tesa…Tra un brivido e l’altro, a misurargli il battito: tremante, mentre gli vivisezionava la  paura. Restìo nel parlare, confidenze in parte sul suo dramma: matrimonio naufragante! Non un caso lei, nella sua vita, lapidario dietro un Campari. Implorante lo sguardo: lei, il suo medico dell’anima! Mano trattenuta: occhi indiscreti, in un piccolo centro, di provinciale borghesia. Ben conscio: pavido d’alleanze maldicenti, scalfenti il nome della schiatta! Minuti di conversazione, tra hobby e gracchi, sua risorsa vitale. Poi, il lavoro, la pila d’impegni, i  viaggi continui, il  patrimonio…e la solenne dichiarazione letale: No al divorzio, per costi esosi! Eppure, quel loro rapporto, d’amore, all’unisono: così vicini al solo guardarsi, da smarrirsi. Nauseata, a recuperar briciole di buona educazione, mastice di quell’incontro! Rimossa decisione di staccare la first lady, facciata per un’unione instabile:  tra snervanti litigi quotidiani sfibranti, l’altra, amante di griffe e di lusso, agi e nome prestigioso! Lui, bancomat sempre attivo, pronto all’uso. Avvezzo a volare non col cuore, lo sport, toccasana nella corsa verso la libertà, da patrie galere domestiche: debole, incapace di evadere…A distanza di mesi…congedo con la sua ultima promessa implorante “Ci vedremo ancora…”  lei, a soffocar quell’antico “Resta cu’mme!”