Pianeta disabilità: Burraco, moda del nostro tempo

Barbara Gentile

 “Lezioni di Burraco, venerdì sera ore 21:00”. Questo è l’avviso appeso alla bacheca del Centro Socio-culturale di San Marco e che ha catturato la mia attenzione.“Burraco, …burraco,…burraco”, parola sentita tante volte, ma che i miei neuroni non riescono a focalizzare bene. Arriva, come sempre, l’aiuto: “Il Burraco, è un gioco che si svolge con le carte da Poker”, mi spiegano. Bene, le carte le conosco, si sta seduti quindi perché non provare, ho pensato, anche perché mi è giunta voce che  tale gioco è stato inventato da un sordomuto. Arrivato il momento, mi presento all’insegnante che senza dare pregiudizi, mi consegna le fotocopie dove viene spiegato lo svolgimento del gioco. Non mancano di certo sguardi critici, né frasi del tipo:”Anche tu, vuoi imparare?” Queste parole dette a prima vista possono sembrare innocue, ma vi assicuro che non è così, almeno per me. Essendo affetta da disabilità e quindi priva di autostima e piena di paura, ho dato un’altra interpretazione alla frase. Pensano che non sono in grado? “Cammino” con le stampelle e quindi non posso imparare questo gioco? Non sono all’altezza? Ma io ci voglio provare e quindi  non  do alcuna importanza né alle occhiate, né tanto meno alle parole. Mi siedo, prima difficoltà, tenere 11 carte in mano, ma soprattutto darle quando è il mio turno cercando di stare ai tempi degli altri giocatori. Anche se mi sono cadute tante volte e invece di 11 ne ho date 10 o 13, sono riuscita  a passare una serata “normale” e a imparare una cosa nuova.