Salerno: EcoAmbiente realizza un bando

Invece di “esaltare” la correttezza delle procedure adottate dalla Società provinciale EcoAmbiente Salerno S.p.a., che hanno consentito di “impiegare” esclusivamente dipendenti ex Aser in cassa integrazione e biasimare, tutt’al più, chi in un recente passato ha assunto pubblici impegni inevasi, la CGIL FP continua in un’azione di comunicazione mistificatrice. E’ evidente, infatti, che laddove si sia impossibilitati all’applicazione dell’art. 2112 del Codice Civile, in quanto non vi è alcuna cessione per passaggio di azienda o ramo aziendale, come nella circostanza, chi assume ha necessità di emanare un bando pubblico, contemperando necessariamente tutte le leggi in vigore, che talvolta si sovrappongono. EcoAmbiente Salerno S.p.a. ha proceduto alla implementazione di nuove attività. Pertanto, non avrebbe potuto procedere al cosiddetto “passaggio di cantiere” e ha, dunque, giustamente deciso di dare evidenza pubblica alla ricerca di personale, attribuendo ovviamente specifici crediti al personale del ciclo dei rifiuti della Provincia di Salerno con contratto a tempo indeterminato, ed in particolare a quelli ad imminente rischio di esclusione. Ciò è facilmente evincibile anche dalla graduatoria, da cui può desumersi che i primi dieci operatori selezionati, quelli che verranno ricollocati nelle attività avviate, sono tutti ex lavoratori di Aser. Il problema, dunque, non è quello di attivare una procedura pubblica, cui, evidentemente, gli Enti sono obbligati nel caso in cui non ci sia un “passaggio di cantiere”, ma considerare – nell’elaborazione del bando – la necessità di dare priorità a chi già opera da anni nel ciclo integrato e a chi rischia dunque di essere precarizzato. I bandi, emanati da altri Enti, che a detta della CGIL sarebbero stati sospesi non solo non tenevano in alcun conto le suddette priorità, ma, nel caso di quello emanato dalla Salerno Pulita, si evidenziano perfino sconcertanti profili di illegittimità, e soprattutto condizioni che, invece di favorire, addirittura danneggiano i lavoratori che operano nel settore dei rifiuti. A tal proposito, è opportuno sottolineare che, incredibilmente, la CGIL FP ha chiesto nella circostanza la sospensione del bando, non certo perché non teneva conto della normativa vigente e delle aspettative dei lavoratori dei consorzi e delle società partecipate, ma invero perché ritiene che vadano stabilizzati, senza necessità di alcuna procedura pubblica, gli interinali (che pur meriterebbero di continuare a lavorare) “colpevolmente” impiegati da anni dal management di Salerno Pulita, come se si trattasse di lavoratori a tempo indeterminato. Con soddisfazione possiamo certamente affermare che EcoAmbiente Salerno S.p.a., anche nella circostanza, abbia preferito far parlare i fatti, e che sia stato l’unico Ente che si è assunto concretamente le proprie responsabilità rispetto alle difficoltà di quanti operano nel ciclo di rifiuti, dando risposte occupazionali a chi attraversa momenti di difficoltà.