Sobrietà nuziale

  di Rita Occidente Lupo

Ave Maria e fiori d’arancio, con tanto d’abito bianco, il sogno di tanti per il sì eterno. Il rito nuziale, però, nel tempo, è andato sempre più ingolfando il valore sacramentale, spesso svilendosi in evento spettacolare, con note sensazionalistiche, più che riflessive, su un cammino di coppia sacramentale. Già da tempo, direttive affinchè le nozze non venissero “addobbate” pomposamente, tale da dare l’idea più di festini, che di riti religiosi. Ora, la Cei, ha di nuovo puntato l’attenzione su tale evento, invitando alla sobrietà e rimarcando il valore del pudore e della castità, rappresentati dall’abito bianco della sposa, in un momento in cui il sesso sembra arbitrare incontrastato la scena di tutti i giorni. Ovviamente, anche un monito alle spese eccessive, per banchetti, tra gli “Orientamenti pastorali” presentati nei giorni scorsi ad Assisi dai vescovi italiani, per una degna e responsabile preparazione al matrimonio, alla luce della costante crisi minante la famiglia. Divorzi, convivenze ed incompatibilità coniugale, mali che impediscono alla società di progredire nell’armonia di una vita di coppia, fondamento per la società civile.

Un pensiero su “Sobrietà nuziale

  1. Certo che di coraggio ne hai! Brava, ed é anche vero quello che tu dici.Mi hai fatto ricordare quello che dice il nostro santo padre B.XVI :”La nostra crisi economica non é economica ma morale”. BRAVA e…grazie per quello che fai e come lo fai. LEO-GIOIA

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