Sapri: sequestrato sito comunale stoccaggio rifiuti non autorizzato, senza requisiti minimi di legge

I Carabinieri del NOE di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, unitamente a quelli della Stazione Carabinieri del luogo, a Sapri, hanno apposto i sigilli di sequestro ad un’area comunale adibita a sito di stoccaggio temporaneo di rifiuti solidi urbani ovvero a centro di raccolta dei rifiuti solidi urbani. L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai Carabinieri e che ha portato al sequestro preventivo odierno in esecuzione al decreto del GIP del Tribunale di Sala Consilina, dott. Antonio Tarallo, è stata coordinata dal sostituto Procuratore dott. Carlo Rinaldi, della sezione reati ambientali della Procura salese, guidata dal Procuratore Capo Amato Barile. Tre persone, il responsabile dell’Area urbanistica e manutentiva del Comune di Sapri, il legale rappresentante della società affidataria del servizio di raccolta rifiuti urbani nel Comune di Sapri ed il legale rappresentante della società esercente attività di recupero dei rifiuti urbani provenienti dal Comune di Sapri, sono indagate in stato di libertà e dovranno rispondere delle violazioni in ordine ai seguenti reati previsti e puniti dall’articolo 256 del D.L.vo n.152/2006 (Codice dell’Ambiente). In modo particolare: il solo responsabile dell’Area urbanistica e manutentiva del Comune di Sapri per avere, nella sua qualità, gestito un’area comunale di stoccaggio dei rifiuti, in assenza della prescritta autorizzazione regionale ed in mancanza dei requisiti minimi previsti dalla normativa vigente in materia ambientale, nonché per avere abbandonato o depositato sul suolo in modo incontrollato rifiuti speciali non pericolosi allo stato liquido, consistenti in acque reflue industriali provenienti dal dilavamento dei piazzali e percolato prodotto dai rifiuti; tutti e tre gli indagati, invece, per avere, in concorso tra loro e nelle rispettive qualità, effettuato attività di raccolta, trasporto, recupero dei rifiuti urbani provenienti dal Comune di Sapri in assenza, per un determinato periodo di tempo e relativamente ad una precisa categoria, della prescritta iscrizione all’Albo Gestori Rifiuti – Sezione della Campania. Come tra l’altro ha evidenziato lo stesso GIP nell’ordinanza cautelare reale del sequestro preventivo odierno, “l’area, infatti, oltre ad essere gestita senza la prevista autorizzazione, risulta priva dei requisiti minimi di salvaguardia delle matrici ambientali, in considerazione della sua mancata totale impermeabilizzazione (appare impermeabilizzata soltanto la porzione utilizzata per il deposito e la movimentazione dei rifiuti, mentre la gran parte della zona in cui i rifiuti sono stoccati risulta priva di impermeabilizzazione), della mancata realizzazione di un adeguato sistema di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento, nonché del mancato utilizzo di idonei cassoni scarrabili a tenuta ermetica per il deposito dei rifiuti e della mancata copertura di questi ultimi mediante teli adeguati a contrastare gli agenti atmosferici. Risulta che le acque reflue, contaminate dai liquidi di percolazione provenienti dai cassoni senza tenuta ermetica e privi di copertura, nonché dai residui di rifiuti presenti sulle aree di movimentazione, vengono in parte assorbite – per mancanza di pendenza – dal terreno non impermeabilizzato ove insistono i cassoni ed i rifiuti stessi, ed in parte, ruscellando, si disperdono nei terreni. circostanti ed in particolar modo nel vallone adiacente.”