Prostituzione filantropica?

di Rita Occidente Lupo

Il fine giustifica sempre i mezzi? Il nodo amletico val la pena di coniarlo a proposito della ventenne brasiliana, di origine italiana, che ha messo all’asta su internet la propria verginità.  Il ricavato, per case popolari a famiglie indigenti di Santa Catarina, Stato in cui è nata. Catarina Migliorini, non crede di potersi avviare in tal modo alla prostituzione, anzi per lei tale gesto riveste un ruolo di nobiltà. Intanto l’asta finora sta riscuotendo attenzione: perfino 155.000 dollari americani per poter vivere un’ora con la giovane a bordo di un aereo! Davvero non c’è limite alla generosità, al punto da puntare sul proprio corpo, pur di riscattare l’indigenza! L’iniziativa senza dubbio lascia molto da discutere, in quanto si possono servire cause giuste in svariati modi, senza vendersi e svendere il proprio corpo. Per qualcuno, infatti, Catarina cela una notevole corda di prostituzione, patinata da un fine filantropico che non per questo legittima un’azione che in Brasile, viene in ogni caso stimata illegale.

 

Un pensiero su “Prostituzione filantropica?

  1. E’ una indubbia novità l’utilizzo del proprio corpo per fini di solidarietà, qualcuno, più malizioso, potrebbe anche usare il termine “dubbia”, ma ricordo un film con Sofia Loren che, in una roulotte fuori città, fece qualcosa del genere mettendo all’asta una notte d’amore. Vinse il più sfortunato del paese che si accontentò dei soldi e di un bacio perché, alla fine prevalse l’amore di Sofia per un bel giovane.

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