Salerno: Renzi “Se perderò primarie, non creerò un partito!”

Rita Occidente Lupo

Bagno di folla stamane al Grand Hotel per l’incontro col leader fiorentino Matteo Renzi. Una sala super gremita, di curiosi e di elettori entusiasta, non solo del centro-sinistra. E della vecchia guardia deluchiana, giacchè più di qualcuno asseriva di non tollerare più il tono rude del sindaco salernitano e d’aver voglia di cambiamento. Nell’aria si palapava il desiderio dell’inversione di rotta. Anche se con la venuta di PierLuigi Bersani, il sindaco De Luca ce l’aveva messa proprio tutta, anche tirando fuori una gag poco nota in finale, per cercare di ricucire lo strappo con la città, che ancora si chiedeva come mai avesse disertato la partecipazione alla processione del Santo Patrono. Ma, con Bersani, il vento della novità: una folata di giovinezza, come quella che lui dice necessiti al Paese, per congedare elegantemente quanti hanno calcato una stagione autorevole della politica nazionale, ma che avendo fatto il proprio tempo, giusto che diano spazio al turn over. Renzi s’è ritrovato un nutrito team di amministratori cilentani a fargli ala marcatamente, ma anche i cittadini medi, quelli ai quali, come ha asserito, la politca sembra non dia ascolto. Programmi concreti da sfoderare alle primarie, partendo dal dimezzamento della classe parlamentare, al recupero di un nuovo modus di far politica, ricordando che i finanziamenti pubblici per gli schieramenti, son tranasitati per un referendum! “Visibilità grazie all’informatica, caro Bersani! Mettiamo tutto on line, come sul mio sito, anche le spese che il partito ha affrontato in questi anni, per consapevolizzare i cittadini, contro la corruzione che non è geografica. La rottamazione parte da qui. Dal rinnovo d’idee e progetti per il futuro, che i giovani non scorgono. I finanziamenti europei, mal spesi o ritornati al mittente, consequenziale logica d’una politica errata. Gli asili-nido, una priorità specialmente per il Sud, in cui c’è un basso tasso d’occupazione femminile. Infrastrutture carenti nel Paese e spese eccessive per sostenere quelle fatiscenti, come le scuole, agonizzanti per il patto di stabilità. In questi anni, la politica ha significato garanzia per il proprio prestigio e non benessere civico. Occorre recuperare il tutto ed offrire servizi concreti alla persona, mettendosi in gioco. Combatteremo una partita leale: se perderò le primarie, non costituirò un partitino coi finanziamenti pubblici, ma collaborerò col vincitore Nel nsotro Paese vedo tanti, da Mastella a Scanio Pecoraro, che son assurti a prestigiosi incarichi governativi, mentre a me creano dissidio sulla candidatura. Se vinceremo le primarie, non andrò a governare per me. Occorre recuperare gli sfiduciati anche del Pd, oltre alla generosa fetta del Pdl. Nell’attuale quadro politico, cambi di casacca frequenti: ben 184! Senza lasciare il ruolo, ma mutando solo vento partitico, in barba ad ogni coerenza. Noi, invece, intendiamo scrivere una nuova pagina di storia nazionale, indossare una nuova maglia, come quella rossa regalatami per l’occasione odierna!”

13 pensieri su “Salerno: Renzi “Se perderò primarie, non creerò un partito!”

  1. PERSONALMENTE HO SENTITO IERI FINI E SENTIVO LE SUE PAROLE VECCHIE E VIBRARSI CONTRO I SUOI EX ALLEATI….. CIRIELLI LO CONSIDERO IL PEGGIORE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ….. FORSE UNA SPERANZA CE LA PUO DARE QUESTO GIOVANE AMMINISTRATORE TOSCANO , PARLA POCO E LAVORA BENE , SENZA MOSTRARSI ARROGANTE COME FANNO ALCUNI LAUREATI IN FILOSOFIA ORIGINARI DELLA LUCANIA CHE CI HANNO INDEBITATO ……….. VISTO PROVO UNA CERTA NAUSEA A VOTARE A GASPARRI E CIRIELLI ED IL COMPAGNO FINI ED IL SIGNOR SACCENTE CAMMAROTA VOTERO RENZI ALLE PRIMARIE , MA POI VINCE SICURAMENTE BERSANI ALLORA UN PARTITO NUOVO DI RENZI ANDREBBE BENE

  2. Nel frattempo, ossia prima che perda le primarie di coalizione e che crei un nuovo partito, perchè non ci sono nella sala bandiere del Pd, l’attuale partito a cui è iscritto Renzi? Una conseguente domanda sorge spontanea: non porta con sè alcun simbolo del Partito democratico, forse, perchè vuole raccogliere il consenso di quanti sono sfiduciati dalla classe politica attuale, siano essi di sinistra, centro e destra? Ma non c’è già Grillo nel panorama politico attuale a puntare sul consenso degli sfiduciati di ogni colore? Se la platea agognata di consensi e voti è la stessa, dov’è il nuovo che avanza? E’ sempre la stessa musica, anche se con diversi direttori d’orchestra? Tante domande, troppi dubbi ma, parafrasando l’Inno alla giovinezza di Lorenzo il Magnifico,su Renzi il Nuovista “del doman’ non c’è certezza”.

  3. Su Renzi non v’è certezza, ma su Bersani sì, purtroppo.

    Chi buttiamo giù da Latorre?

  4. Amgelo, non sono certa al 100% che vincerà Bersani. Credo, come ho detto in varie occasioni, che se dovesse vincere Bersani (dubito perché cambieranno molte cose da qui alle primarie e da qui alle elezioni), Ichino sarebbe ministro del lavoro ed assisteremmo comunque ad alcuni passi indietro, simili a quello di Veltroni di oggi. Credo che alcuni se ne andrebbero da soli dopo la mancata rottamazione.

    Nel caso in cui vinca Renzi, il PD perderà il mio voto, ma quello non conta assolutamente nulla e Renzi ha tanti voti nuovi da prendere dai delusi del PDL. 🙂

    E’ da rilevare, però, che quanto accadde con le monetine a Craxi, sta accadendo in forma più democratica (ma non meno demagogica) adesso. E’ come se (per ora) stessimo evitando una guerra civile, ma lo facciamo, a mio avviso, sostituendo gente di comprovata incapacità a gente probabilmente incapace. Non è tutto questo affare.

    In una situazione simile, 40 anni fa ci sarebbe stato un golpe, ma evidentemente anche l’eversione è stata fiaccata dalla crisi!!! 😀

  5. Hanno fallito, cambio.
    Renzi fallisce, cambio.
    Se parlo con un cittadino inglese mi dice così, se parlo con un suddito italiano mi dice:
    “sì ma devi vedere il contesto, D’Alema ha esperienza, Bersani non c’entra niente con Penati, Vendola è inquisito ma vuoi mettere con Fiorito…..Secondo me sarà Ichino ministro del lavoro…..eppoi gli errori di chi si mostra a favore dei più deboli sono più comprensibili di quelli di chi pensa ai ceti alti…..

  6. Amgelo, i cambi vanno fatti con criterio: io sono certa che i politici tutti del passato ventennio abbiano sbagliato tantissimo. Però attualmente, con la crisi che c’è, io mi fido più di Bersani che di Renzi. Che ci posso fare? A me Renzi dalla Merkel mi ricorda il celebre aborigeno di Corrado Guzzanti (“ma io e te, aborigeno…”)… Che ne può capire Renzi di quello che succede nel mondo se c’è gente nella sua città che dice che non è capace nemmeno lì?

    La situazione, per come la vedo io, è questa: in campo c’è il Real Madrid quello forte di qualche anno fa e stiamo perdendo 5-2. Noi, oltre ad essere fiaccati da un morbo inspiegabile, abbiamo in campo ancora qualche titolare (qualcuno s’è dimostrato valido, moltissimi altri no). Per risolvere la situazione mandiamo in campo con la fascia di capitano all’88esimo Renzi, un giovane che finora ha fatto più chiacchiere contro i titolari che detto o fatto vedere cose concrete. Inoltre, si lamenta di continuo, cosa che mi farà pensare che a fine partita dirà che non gli hanno passato la palla o che un UFO gli ha impedito di segnare.

    Chi si fiderebbe? Io non mi fiderei, ma capisco che c’è gente che è tanto disperata che si affiderebbe a lui e a Grillo.

    Io sarei selettiva, benché la classe politica italiana abbia sicuramente fallito. Poi, se dobbiamo dare un colpo di spugna a tutto, lo si faccia pure, ma domani non venite a piangere che questi sono degli incapaci perché questi incapaci li avete voluti voi.

    La sostituzione in sé non ha alcun valore, se non quello democratico. Il valore è dato dalle cose che fanno le persone.

  7. Gabriella,

    ma lei sa quanti anni ha il premier inglese?

    Non c’è motivo che persone come D’Alema, Bersani, Pisanu, Veltroni si ricandidino: possono dare consigli, essere utili dalla posizione privilegiata che hanno ormai raggiunto. Spensieratezza economica in primis.

    4o anni è l’auge di una persona, ma mi rendo conto che lei ha ricevuto un’educazione dalla quale non riesce ad affrancarsi.

  8. Amgelo, non c’è motivo per lei, non per me.

    Oppure lei crede che l’elettorato debba essere tutto fatto da suoi cloni che la pensano come lei e sono stati “educati” come lei (che ha ovviamente la giusta educazione)?

  9. Io avevo ricevuto la sua stessa educazione, ma l’ho cambiata, Gabriella.
    Lei faccia come crede, per carità.

  10. Guardi, in famiglia siamo sempre stati molto liberi: la famiglia non è mai stata identificabile come una famiglia che appoggiasse fermamente una certa parte politica. Siamo sempre stati molto critici e abbiamo sempre votato secondo coscienza. Se nella sua famiglia è stato diverso, mi spiace per lei.

  11. E’ più complessa la questione, Gabry.
    Io credo che l’educazione civica in Italia (non soltanto la famiglia) indirizzi verso una certa ipocrisia ed verso un equivoco di fondo.
    Poi ne riparliamo.

  12. Eh, mi scappa sul più bello, però! 😀 Scusi, torni qui! Spieghi questo suo concetto!

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