Salerno: Cisl, mobilità aziende sanitarie

“Siamo alle solite. In sanità norme, leggi e istituti contrattuali nella nostra città e nella provincia tutta vengono applicati con un’improvvisazione degna del peggiore “jazzista” autodidatta che si esibisce suonando il sassofono con l’archetto del violino – afferma Pietro Antonacchio della CISL FP – Dispiace dover assistere ad una rappresentazione arbitraria e raffazzonata dell’applicazione di un impegno, dovuto e obbligatorio, che di fatto sta creando confusione e peggio ancora ipotesi di danno concreto ad oltre sessanta infermieri cui viene negato il diritto di poter transitare presso la ASL di Salerno, avendone ormai da oltre sei mesi l’autorizzazione. Come organizzazione sindacale ci rendiamo conto delle difficoltà nell’assistere ad oltre 60 infermieri che lasciano l’azienda universitaria a fronte dei poco più di dieci che hanno espresso la volontà di essere trasferiti, ma il problema è sul tavolo da prima dell’estate. Trovarsi in siffatta situazione, significa nel concreto non avere attenzione vera ai problemi e pertanto non riuscire a trovare in tempo utile soluzioni adeguate a garantire trasparenza e legittimità. E se questo è l’atteggiamento per gli operatori della propria azienda, comportamento che mostra totale disattenzione e disinteresse alle dinamiche che riguardano i lavoratori, figuriamoci che approccio può avere questa gestione dell’azienda Universitaria per quanto attiene la salvaguardia del diritto universalistico alla salute dei cittadini salernitani che richiedono cure e prestazioni sanitarie all’ente. Dispiace dover assistere alla confusione generale che si aggrava ulteriormente se le scelte operate alimentano un guazzabuglio e mortificano direttamente i lavoratori e indirettamente la città tutta. Speriamo che il buon senso prevalga. In assenza, purtroppo, è lecito pensare che la città di Salerno meriterebbe un gruppo dirigente delle pubbliche istituzioni di tutt’altra levatura.” (Pietro Antonacchio)