Religione sì, religione no!

di Rita Occidente Lupo

Ancora diatribe in merito all’ora di religione tra i banchi. Ed ancora una volta, la location per le scelte educative, in chiave religiosa, l’habitat scolastico. Dopo la lotta al Crocifisso nelle aule e nei luoghi pubblici, riaperta la querelle sui contenuti di tale insegnamento curriculare. Dimenticando che esiste la capacità di non avvalersi di tale docenza, se professanti un altro credo. E che, nel tempo, la dimensione catechetica, abolita da un bel pezzo, per lasciar spazio allo studio delle religioni, ai valori etici fondanti della nostra spiritualità. Ora, in nome d’una società multietnica, che sembra puntare l’indice sul nostro Stivale, il ministro Profumo discetta ancora una volta su tale docenza e sullo studio geografico. Ma, per l’insegnamento cattolico, non si comprende ancora cosa si dovrebbe trasmettere: in scheletrici contenuti, da dove partire e dove giungere. Il tutto, in nome delle costanti migrazioni che affollano il nostro Paese: rispetto per tutti, senza dubbio, ma non spersonalizzazione della propria identità culturale e religiosa. Nei Paesi islamici, non ci si pone proprio il problema se nelle scuole debba essere insegnato l’Antico Testamento, per la presenza occidentale, accanto al Corano!  Solo in Italia, culla vaticana per giunta, si perde di vista non solo il ruolo del Vicario di Cristo, punto di riferimento del mondo occidentale, ma addirittura si vogliono obnubilare i contenuti insiti nel messaggio cristiano! Forse Profumo, a caccia d’innovazioni, dimentica che ognuno, arbitro del suo tempo, ma anche della sua storia, che gli apprtiene nel momento in cui il suo primo vagito, gli proietta la luce d’un determinato universo! Forse, nelle scuole, occorrerebbe rivedere ulteriormente il perchè d’un cammino cattolico oggi, alla luce di troppe spinte, che la società edonistica sferra, soprattutto al mondo istituzionale ecclesiastico. Occorrerebbe interrogarsi sulle scelte fideiste, non sempre in linea con la mentalità corrente. Nella scuola, proprio per allevare nuove leve, bisognerebbe puntare alla formazione etica, lasciapassare per la vita: al nostro tempo, urge soprattutto recuperare ciò che, un uomo vissuto in Galilea, di nome Gesù di Nazareth, oltre Duemila anni fa, predicò col proprio esempio, fino alla morte in croce!

Un pensiero su “Religione sì, religione no!

  1. I veri testimoni di quello che è l’ora di IRC nelle scuole italiane di ogni ordine e grado,sono gli alunni stessi. Loro sì che vivono la verità di questa materia scolastica. Che il ministro chieda a loro se nelle aule si fa catechismo, o se vogliamo essere chiari catechesi, vi risponderanno che dove ci sono ottimi insegnanti preparati di IRC si fa cultura religiosa a 360 gradi seguendo le direttive dei programmi ministeriali dove sono presenti informazioni storiche,geografiche,etiche,morali e sociali sia della cultura cattolica che di altre confessioni.

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