Salerno: Cisl, carabinieri a Villa del Sole
“Appare evidente che qualcuno li avrà chiamati – afferma con sconcerto Di Giacomo Angelo Coordinatore della sanità privata della CISL FP – forse perché alla proprietà da fastidio che i lavoratori licenziati facciano sapere alla popolazione che in barba alle elementari regole del buon senso la qualità assistenziale presso la clinica a breve potrebbe scadere a causa del ridimensionamento degli operatori. I lavoratori stavano socializzando e sensibilizzando la popolazione di Salerno di quanto sta accadendo nel territorio, ovvero che a fronte della necessità di lasciare invariati utili e dividendi, 20 famiglie sono state mandate sul lastrico, nel mentre logica ed opportunità avrebbero necessitato di un maggiore riguardo verso quanti con dedizione al lavoro e spirito di appartenenza si sono dedicati per anni a garantire la qualità delle prestazioni e a mantenere alto il nome e il prestigio della struttura sanitaria salernitana. Certamente questi lavoratori avrebbero meritato un maggiore riguardo e attenzione. Noi siamo certi che alla fine le ragioni dei lavoratori saranno fatte valere in ogni sede e in ogni azione possibile. Come siamo certi che tentare di incutere timore in coloro che civilmente cercano di far comprendere le ragioni e le motivazioni del loro pacifico manifestare è senza ombra di dubbio la constatazione inequivocabile della ingiustificata ragione che sottende ai licenziamenti. La battaglia continuerà e senza sosta.” “Ciò che sta accadendo a Salerno e provincia nella sanità privata – conclude Antonacchio Pietro Segretario Provinciale della CISL FP – mostra le mancate scelte di creare una filiera dei servizi attraverso una concreta integrazione e partenariato pubblico-privato. Su tre aspetti essenziali abbiamo chiesto l’avvio di tavoli tecnici, compartecipazione per quanto attiene le residenze sanitarie assistite e privato accreditato nelle sue forme classiche di riabilitazione, specialistica ambulatoriale e residenziale. Siamo sempre più convinti che la crisi del settore si affronta attraverso una moderna governance che vede coinvolti aziende pubbliche e private, sindacati, politica locale e stakeholder ovvero portatori di interesse vari. Purtroppo al di fuori di tale contesto, si continueranno a fare chiacchiere e decretare il peggioramento della crisi del settore che si traduce in ulteriore perdita di posti di lavoro e della qualità delle prestazioni con grave rischio per i livelli essenziali di assistenza. Un consiglio per il dr Squillante? Non deve preoccuparsi, poiché tutti quelli che lo hanno preceduto in tema di riordino e riorganizzazione hanno fatto solo chiacchiere. Cambiare atteggiamento forse non gli porterà il consenso che altri che lo hanno preceduto hanno avuto, fino al raggiungimento di effimere cittadinanze onorarie. Ma si ricordi che quelli che hanno “fatto fatti” vengono ricordati. Gli altri vengono dimenticati nell’oblio della palesata inettitudine.”