A te che leggi dopo mezzanotte…”Io per lui..”

Giuliana Rocci

“Io per lui, io per lui morirei, per quegli occhi vivrei una vita di più..lei mi dice tu sei un uomo che vale, non arrenderti mai, lotta sempre, io le credo, sai perchè…” Era proprio vero che per lui, era stata pronta a tutto! E gli aveva sempre infuso fiducia nel tempo, standogli accanto, credendo in quello che lui aveva a cuore. Lei sapeva la sua debolezza, conosceva il suo tallone d’Achille e cercava ancora di portarlo per mano. Malgrado tutto, restava un bambino che aveva paura di combinare guai. Oltre quelli che già aveva sul groppone, in tema di responsabilità. Aveva sempre un clan che gli si riversava addosso: non capiva che doveva sollevare il collo, come la giraffa. mentre Mina cantava “Io per lui, io per lui morirei, per quegli occhi vivrei una vita di più..” ma che sciocco che era, pensava mentre staccava la presa al cell. ricordando di quando gli mandava messaggini complici. Ora era indietreggiato e di nuovo doveva ricominciare daccapo: era sfibrata, non era possbile, pensava che non avrebbe potuto reggere tale rompicapo ancora a lungo. Si sentiva cambiata dentro! Dopo gli ultimi eventi che l’eran piombati, stentava a ritrovarsi nell’ordinario. Aveva tuffato la fantasia nel sogno, a tal punto da scoppiarne. Aveva desiderato ardentemente tagliare i ponti con tutto, muitar vita,  volti, persone, in una realtà ch’era quella che si portava dentro da sempre. Ed invece, con l’altro aveva scoperto…dell’altro. Gli scheletri nell’armadio che gl’impedivano d’aprirsi a lei come naturale. Era semplicemente blindato dalle sue emozioni, che controllava, ma anche dai suoi mille problemi, che aveva dentro. S’era ritrovata con un ennesimo rebus sul cammino, non riuscendo a decodificare atteggiamenti e parole ostili. Tra interesse celato e cordialità amputata. La lotta dialogica, a colpi di fioretto, durata qualche giorno. Poi, ognuno aveva riptreso il suo corso, come se l’altro non fosse mai esistito e lei era scappata letteralmente via da un ennesimo attentato al suo equilibrio psicologico. Ora si ritrovava ancora tra mille interrogativi e poche certezze: incapace anche di essere se stessa, per le troppe ustioni! Lui, in tutto questo, non aveva alcun ruolo, giacchè per lei, non aveva mai fatto nulla nè dato nulla: questa profonda verità, la scuoteva a tratti, pur continuando il suo cuore invece a cantarle “Io per lui, io per lui vincerei…”