L’Italia: default dell’ “obiettivo salute”

Giuseppe Lembo

Già giorni fa avevo lanciato l’allarme salute; nell’aria c’era un progetto assurdo e stravagante che prevedeva per il ricovero ospedaliero, delle strutture low cost, come da modello indiano. Oggi la notizia che non può assolutamente passare inosservata è quella che riguarda il sistema farmacologico italiano. Per effetto della spending review, cambierà per la gente comune del nostro disastrato Paese, per i tanti poveri cristi, la prescrizione dei farmaci. Non più farmaci specifici con nome e cognome dell’azienda farmaceutica che li producono, ma solo farmaci generici, di cui nessuno sa garantirne in assoluto gli effetti sulla salute della gente, ormai in secondo ordine e non più un bene da tutelare. Se per l’ospedalizzazione si pensa al modello indiano low cost, per i farmaci siamo ormai all’Africa nera, all’Africa dei diritti negati, dove la vita non conta proprio niente e dove si nasce per morire nella più assoluta e generale indifferenza. Questo è quanto si vuole anche per l’Italia.  A questo livello è ormai arrivata anche la civile e sviluppata Italia, dove l’obiettivo risparmio per i poveri cristi, comporta un diffuso e generalizzato abbassamento della qualità della vita e soprattutto garanzie e certezze per la propria salute. Quello che era fino a qualche tempo fa, l’obiettivo primario del nostro Paese, finalizzato all’allungamento della vita, oggi con superficiale indifferenza, si va cancellando; si va verso un’inversione di tendenza finalizzata a ridurre le attese di vita, in quanto così alte come sono, rappresentano un peso assolutamente insopportabile per il welfare del nostro Paese, ormai sull’orlo del baratro e declassato Paese da terzo mondo. Eliminazione! Eliminazione! Eliminazione! L’obiettivo è quello di ridurre le spese, cancellando con una vera e propria eliminazione di massa un po’ di italiani, un peso insopportabile per il Paese che non ha i conti a posto. Il primo obiettivo dell’economista Monti (l’economia, per sua natura, è indifferente all’umanità) è quello di mettere i conti pubblici sotto controllo; costi quel che costi. Il Governo dei tecnici per questo obiettivo, con novità giornaliere, pensa di usare il meccanismo della spending review, per identificare nuove forme di risparmio. Nel fare questo, non se ne fotte assolutamente niente delle catastrofiche conseguenze a danno degli italiani che non hanno più il necessario per vivere; non hanno da mangiare e sempre più disperati, sono pronti con i forconi a difendere il loro legittimo diritto alla sopravvivenza; il loro diritto alla vita, un diritto che non si può negare a nessuno; lo fanno ancora solo i barbari e le lontane realtà del mondo fatto dai disperati della Terra, dove la vita umana non conta niente, ma proprio niente. È grave ed offensivo per il diritto alla vita risparmiare sulla qualità dei farmaci eliminando dal commercio farmaceutico (almeno da quello legato al welfare della salute pubblica) i farmaci specifici, definendoli “griffati”.  Ma che cosa mai può avere di griffato un medicinale, se alla sua base  ha solo componenti necessarie alla salute e quindi alla vita dei cittadini? È tale e tanta la confusione nella testa di chi ci governa che, pur di fare economia, si cerca di rendere sempre più difficile la vita della gente comune; per questo se le inventano tutte; ma proprio tutte. Questa volta l’invenzione-barzelletta riguarda il “farmaco griffato”. Chi se l’è inventato forse pensava al mondo ovattato dei propri privilegi ed agli acquisti dei gioielli e/o di capi di alta moda griffati per le proprie mogli in via Montenapoleone a Milano e/o in via Frattima a Roma. Perché osare tanto? Perché offendere la dignità umana di chi non spreca, ma si fa i conti in tasca per il necessario alla sopravvivenza, farmaci compresi, tra l’altro già gravati da tiket e balzelli vari? Ma che Paese sta diventando questa nostra Italia, sempre più disunita, sempre più resa invivibile per la lotta di poteri, per garantire egoisticamente a pochi i privilegi del benessere. Non solo si tassa di tutto e di più, ma si fa, altresì, di tutto per scoraggiare la gente a vivere, togliendo, ai tanti bisognosi di cure, con l’ultima trovata, anche la possibilità di usare i medicinali veri di cui ci si può fidare. La gente non deve poter vivere tranquilla in questo nostro Paese; la gente deve vivere con la paura addosso e affidarsi per vivere alla solo generosità del Padreterno. Svegliandosi al mattino, altro non si può fare che affidarsi al Buon Dio, con la speranza che la mandi buona anche per il nuovo giorno, in tutte le ore ed i minuti a rischio per la propria vita, ormai indifferente a chi ci governa. L’Italia dei privilegi e dei privilegiati sta diventando sempre più infame. I ricchi sempre più ricchi cercano di togliere tutto, ma proprio tutto, ai poveri sempre più poveri. La forbice delle distanze umane e sociali si restringe sempre più; i poveri, così vessati da un sistema pigliatutto, diventano sempre più poveri, mentre i ricchi crescono nella loro ricchezza alla faccia della povertà. Cari potenti, cari governanti, cari cervelloni del risparmio, ad ogni cosa c’è assolutamente un limite; ma non potete pensare al risparmio derogando dall’umano consentito. Badare ai conti pubblici ed uscire dall’emergenza, va pure bene, ma non bisogna tirare la corda ad un punto tale da farla spezzare. Se la gente non ha il piatto a tavola, se la gente non è garantita nel proprio diritto alla salute, se la gente non si fida di chi la governa, allora può accadere di tutto. Con le povertà diffuse, con i bisogni concreti e con l’impossibilità di tutelare la propria salute, l’Italia non potrà uscire dall’emergenza, né avere a posto i conti pubblici. Non solo non saranno a posto i conti pubblici, ma nemmeno i cervelli della gente che è disumanamente vessata e non ce la fa più a campare. L’Italia in depressione economica, deve fare i conti con una recessione da cui è difficile uscire, se non si riesce concretamente a creare crescita e sviluppo, promuovendo prima di tutto, l’occupazione e con l’occupazione la ricchezza. Caro Mario Monti, il tuo chiodo fisso dei conti a posto da subito, togliendo anche l’ultimo euro dalle tasche della gente, non porta da nessuna parte. L’Italia, caro Presidente Monti, non può subire più oltre la tua politica tesa a tagliare, a togliere risorsa dalle tasche della gente. Si tratta di risorse che tanti non hanno e che servono sempre più per sopravvivere, non per pagare le tasse. Se esperti e componenti del governo tecnico pensano di identificare senza limiti fonti di risparmio, sono assolutamente in errore; non è questa la via da seguire, è una via da precipizio; al capolinea c’è solo il default. Perché, caro Presidente Monti non si pensa ad iniziative virtuose, avviando percorsi di rigore che devono con urgenza riguardare la politica, le situazioni dei grandi privilegi e degli sprechi accertati di chi oggi ancora se la ride ed è del tutto indifferente alla crisi italiana? Sono troppe le disparità ed i privilegi in questo nostro Paese. Presidente Monti, come può pretendere l’impossibile da chi non ha, mentre distrattamente finge di non accorgersi che tante aree ingiustamente di privilegio, godono di una immunità assolutamente ingiustificata? C’è in giro, nel nostro Paese, una grave confusione mentale, una confusione da vero e proprio manicomio. Ad essere ottimisti diciamo che la colpa è del solleone; vogliamo illuderci che sia così; ma, purtroppo, non è per niente e solo così. È il clima generale del Paese che è fortemente confuso. Al vertice della confusione più assoluta c’è il Governo dei tecnici; c’è il potere dell’economia che disumanamente va a testa bassa per una strada da suicidio collettivo. Ma signori responsabili dei partiti che per lungo tempo avete governato il Paese, ci siete ancora? Se ci siete, ma nessuno riesce ad accorgersi della vostra presenza, battete un colpo. Come non capite che le cure montiane, funzionali a togliere il pane della sopravvivenza a tanti italiani ormai sull’orlo del disastro, alle prossime elezioni politiche, si ritorceranno e non poco, contro di voi tutti? La batosta sarà sonora; gli italiani riprendendosi la sovranità del libero voto, vi ridurranno ed a ragione al lumicino; vi ridurranno in cenere. Una forte protesta di massa vi coinvolgerà ad un punto tale da farvi rischiare, a meritata ragione, l’estinzione. Non è qualunquismo che in tanti, pensano di punirvi; la colpa, quella vera e del vostro male operato. Purtroppo il vostro lungo potere vi ha logorato e da destra, da sinistra e da centro, siete ormai lontani anni luce dalla gente che un tempo si identificava nell’appartenenza alla vostra parte politica. Ormai nessuno, sforzandosi, pur volendo, non riesce ad identificarsi in voi che avete tradito le attese dei vostri sostenitori sia se lavoratori, ormai senza lavoro, che impiegati, commercianti e dipendenti ed operatori della P.A. e dei servizi che formano e rappresentano il sistema Paese, un sistema ormai senz’anima, un sistema in agonia, ormai al capolinea.In poco tempo i signori dei poteri forti, in rappresentanza dell’economia e della finanza, hanno messo a tal punto sottosopra l’Italia, senza minimamente ridarle quella tanto attesa e promessa funzionalità ed efficienza, da non capire più che fare per rimettere le cose in ordine, dando al sistema la forza per operare pensando al bene comune.Prima che sia troppo tardi, signori della politica, anche per il vostro egoistico tornaconto, staccate la spina al rovinoso governo del Paese dell’economista Mario Monti, un superman delle sofferenze italiane, ben affiancato da quel “taglia spesa” di Enrico Bondi che ha in testa il solo obiettivo del risparmio, fottendosene da privilegiato quale è, degli italiani e dei tanti problemi quotidiani di sofferenze che gente di potere dal cuore di pietra non vuole, né riesce proprio a capire. L’Italia con Monti grande premier di tagli, da macelleria sociale è sempre più povera; è un Paese che non sa pensare al proprio futuro, segnato momento dopo momento, da interventi di prelievi forzati (mancano solo i tagliatori di testa) da lacrime e sangue. Ma non finisce qui; all’orizzonte c’è ancora dell’altro che colpirà non i privilegiati d’Italia, ma quella classe media oggi, in grande affanno ma da sempre importante pilastro del sistema Paese, un sistema basato su di una rete umana e sociale ormai ridotta al disastro, ormai prossima al fallimento. Ma con insistente accanimento dragulino gli economisti d’assalto pensano di essere nel giusto succhiando anche le ultime gocce di sangue di chi non riesce più a campare. Che umanità è mai questa? È questo il rispetto dei diritti umani? Tutto questo succede nel nostro Paese nell’indifferenza di quella politica sprecona che continua a godersi i privilegi e manifesta indifferenza per la società abbandonata a se stessa, mettendo, nell’indifferenza più assoluta, a rischio anche il proprio consenso politico-elettorale. Monti il traghettatore verso l’economia dell’impossibile, va diritto per la sua strada e pensa già a rastrellare per fine anno altri soldi agli italiani magari congelando le tredicesime e riducendo del cinque per cento pensioni e stipendi. A questo punto c’è veramente di che preoccuparsi. Una sfida alla società del nostro Paese, del tutto indifferenti di quel che potrà accadere. Nei confronti degli italiani Monti e la sua economia del rigore e del prelievo coatto ha toccato un punto senza ritorno; una sfida al Paese che soffrendo come soffre, certamente non se ne starà con le mani in mano, in un’attesa silenziosa che il governo delle tasse si mangi tutto, non permettendo a tanti di campare nella loro dignità di uomini e togliendo anche l’indispensabile ossia quel piatto a tavola che già manca a tante famiglie italiane, disperate per non poter assolutamente vivere e prive di prospettive possibili per il futuro dei propri figli.  

 

                                                                                               

Un pensiero su “L’Italia: default dell’ “obiettivo salute”

  1. Gira e rigira, questi sigg.ri, alla fine, vanno sempre in c. ai poveri cristi. Onofrio Infantile

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