Cultura politica? Riggiole o tegole… fa lo stesso!

Rita Occidente Lupo

E capita, purtroppo, sempre più spesso, che gl’incarichi finiscano per privilegiare, chi sappia ingraziarsi il padrino di fortuna. Chi sappia ben ungere di salamelecchi e consensi, colui che tira le sorti politiche del momento. Capace d’allentare la manica della munificenza, facendo il bello ed il cattivo tempo, in barba a Minosse, Caligola….Abile nel saper anche rimescolare le carte, purchè compattino sempre il cerchio dei propri interessi. Turnando, modificando, deponendo, giammai l’ambizione, ma soltanto le sorti dei suoi cavalieri. Che in molti casi non sanno neanche reggere la competizione: incapaci di saper stare perfino a tavola, educatamente, assecondando i canoni della politically correct. Ma poco importa: ormai, la meritocrazia, estinta da un bel pezzo, unica cenerentola di chi ancora annaspa in una spiegazione valida a motivare la pubblica istruzione. Che malgrado s’affanni, nel tutelare il proprio posto al sole, rischia di  diventare sempre meno pubblica, per le costanti amputazioni. E così, la nuova classe politica, che morde il freno dell’ambizione, più della Prima Repubblica, che addita spesso genitori ed affini, “nella passione” machiavellica, si ritrova tronfiamente in sella a gestire potere: perchè di questo si tratta, altro che di menzogne pre-elettorali “politica di servizio!” Ognuno serve se stesso, la propria cerchia clientelare, che è talmente serrata, che non sa cha farsene di titoli più o meno accademici, di aspiranti “occupabili”. Di pie speranze che, la cultura, ancora possa aprirsi un varco nella società civile, per giungere alla foce del proprio allenamento mentale. Il Lancillotto di turno sgomita Re Artù, con e senza titolo, dandogli da intendere che…a conti fatti, con lui la tavola permane tonda. Perchè, i conti, a proprio uso e consumo, li sa sempre tirare in bianco, senza tema d’errare neanche nel presenziare ad eventi, ove si staglia il proprio precario bagaglio culturale, del tutto risicato… anche per l’attuale crisi economica! Ma, senza alcun imbarazzo, l'”autorevole ospite”, che fino a qualche manciata di giorni prima, come occupazione, la disoccupazione, senza sorta d’imbarazzo decodifica perfino linguaggi artistici, giammai conosciuti, giungendo ad apostrofare, critiche alla Sgarbi: poco importa se appellate a tegole, trattandosi invece di francescane riggiole!!

Un pensiero su “Cultura politica? Riggiole o tegole… fa lo stesso!

  1. Cara Direttrice,
    i politici hanno imparato bene l’arte della corruzione e della normalizzazione della società.
    E in questo modo che si altera e/o si fa sparire lo spartitraffico tra maggioranza e minoranza nei Consigli comunali, provinciali, regionali e nel Parlamento stesso.
    Concessioni di piaceri e posti di lavoro personali per sè e parenti ed amici e deleghe consiliari, posti nei Consigli di Amm.ne di EE.LL. e società di diritto pubblico, ecc., uso discrezionale degli incarichi esterni e il ricorso continuo a coptazioni dirette nella Giunta stessa e lo stesso ricatto politico sono le armi in mano a chi amministra un E.P. per smussare l’opposizione e assoggettare e corrompere le coscienze.
    Gente pronta a prostarsi e a vendere se trova sempre.
    E, come al solito, quando tutti pappano regna la pace sociale.
    Se poi saltano gli equilibri si riaprono le ostilità.
    Ma dei problemi dei cittadini?
    Se ne fottono altamente.
    Onofrio Infantile

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