Paestum: Ranieri al teatro dei templi

Cinque anni di tournée, più di cinquecento repliche, oltre due milioni di spettatori: sono solo alcuni dei numeri da capogiro di “Canto perché non so nuotare… da 500 repliche! il sontuoso show con cui Massimo Ranieri continua a incantare il pubblico e che domani sera venerdì 17 agosto torna al Teatro dei Templi di Paestum, nel cuore dell’Area Archeologica. Una location perfetta per accogliere uno dei grandi protagonisti dell’Olimpo artistico italiano che sembra aver stabilito un rapporto privilegiato con le vestigia del Tempio di Cerere, divinità legata alla terra così come Ranieri resta appassionatamente avvinto alle proprie origini, alla Napoli orgogliosa e poetica della sua infanzia, quasi un ‘simbolo’ di quell’Italia “povera, ma con le scarpe lucide” che racconta con il suo ormai proverbiale entusiasmo e la sua ineguagliabile maestria. L’abilità con cui Ranieri dosa, data dopo data, la storia della musica italiana e partenopea, i racconti tratti dalle proprie vicende personali, gli aneddoti di una carriera quarantennale, unita alla sua incredibile versatilità artistica fanno di “Canto perché non so nuotare … da 500 repliche!” un vero e proprio unicum nel panorama teatrale italiano, uno spettacolo sempre e immancabilmente nuovo, avvolgente, emozionante. Lo spirito da scugnizzo di Giovanni Calone, che per paura di nuotare ‘barattava’ la propria incolumità con i compagni di gioco cantando i classici della canzone partenopea, fa capolino sul palco proponendo al pubblico i brani cardine della cultura musicale napoletana – con quel tocco di innovatività e di freschezza che allontana l’olografia ‘vesuviana’ – e si unisce alla raffinata interpretazione di Massimo Ranieri, che dà un nuovo spessore alle tracce di autori come Bindi, Paoli, Tenco e rivisita anche il proprio repertorio con la ‘curiosità’ di chi è sempre alla ricerca di una sfida.  Ad accendere l’entusiasmo della platea senza dubbio i cavalli di battaglia del suo repertorio – da “Rose rosse” a “Se bruciasse la città” – e le raffinate interpretazioni di brani celebri del cantautorato italiano, come “Il cielo in una stanza”, “Io che amo solo te”, “Ti penso”, “Almeno tu nell’Universo”, senza tralasciare i classici del repertorio napoletano, tra cui “Te voglio bene assaje” e “Reginella”. Circa tre ore di spettacolo per una scaletta che fonde gli accenti lirici di “Perdere l’amore” e “La voce del silenzio” alla vitalità di “Luna Rossa” o “A rumba de’ scugnizzi”, alle corde romantiche di “Se stasera sono qui”, e le atmosfere melanconiche de “La musica è finita” o “Erba di casa mia”. Uno show ricco di cambi di ritmo che vede Ranieri dominare il palco con la sua istrionica verve e con la sua inconfondibile voce e che mette in risalto anche le sue invidiabili qualità di ballerino: uno spettacolo in cui la ‘sacralità’ del musical in stile Broadway si congiunge alla ‘carnalità’ della tradizione teatrale italiana, con la ‘benedizione’ del ‘cantattore’ partenopeo, che riveste anche il ruolo di autore e regista. Accanto a sé i migliori collaboratori artistici del panorama teatrale italiano, come Gualtiero Peirce – autore con lo stesso Ranieri anche dei precedenti spettacoli teatrali  – nonché il light designer Maurizio Fabretti, il coreografo Franco Miseria e il costumista Giovanni Ciacci.