A te che leggi dopo mezzanotte “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi…”

Giuliana Rocci

Finalemnte l’aveva trovata: una gonna blu, anche se in jeans, con un tocco di raffinatezza senza dubbio, da mettere in valigia nella prossima partenza. Taglia, 26! Checchè ne dicesse quella specie di madre clericale incartapecorita, che al mattino aveva visto in acqua e che l’aveva lusingata come sempre di complimenti, dicendole però di averla notata più in carne. Tragedia per lei, che subito aveva rammentato i pranzi dei giorni precedenti…ed una cena a lume, di confidenze! Non di candele, giacchè i lampadari di cristallo a gocce, conferivano alla sala, un tocco gattopardesco notevole. E lui, il principe di Salina…trapiantato lontano dalla sua terra! Il principe che al tocco del suo solo omero, s’aprivano i cancelli: chissà  se anche le porte del paradiso, pensava lei mentre lo trovava così sfuggente al suo stesso sguardo. Ma così attento a ciò che cenava: una contraddizione esistenziale che l’era capitata, ma che non la stupiva affatto, come gli aveva apostrofato gustando l’agnello, giacchè la normalità avulsa dalla sua esistenza. Eppure, avrebbe voluto tanto viverla! Ormai sembrava dileguata anche quest’altra opportunità, giacchè aveva dovuto caricare il fucile: se non altro per difendersi e rispondere alla sua altezzosità di sputasentenze. Dinanzi a lui, lei ammutoliva o parlava a raffica: il dialogo, tra loro, era stato inesistente. O lui, la intimoriva e lei taceva o lei gestiva abilmente la conversazione e lui si prendeva la fronte tra le mani e rifletteva come in trance. La prima volta, lei aveva temuto d’annoiarlo, ma poi s’era resa conto che era letteralmente preso ad interiorizzare quanto lei diceva. Poi…meglio non pensarci, si diceva mentre si sfilava la gonna a tubino dinanzi allo specchio pensando che, al di là di lui…sarebbe partita lo stesso. Qualcosa, le suggeriva che, malgrado le avesse scritto che le sue date, coincidevano con la sua impossibilità ad incontarla…lui avrebbe fatto di tutto per vederla! Forse come l’ultima sera, quando lui non parlava nè accennava a salutarla, attendendo le sue mosse..”Io vorrei, non vorrei…ma se vuoi…!”