Mercato San Severino: attenzione ai più giovani, sono afflitti e chiedono aiuto

Lettera aperta a istituzioni e forze politiche e sociali «È inutile e ingiusto negare l’evidenza o, peggio ancora, fare finta di niente. A Mercato S. Severino, nella nostra Città, il disagio dei più giovani ha raggiunto livelli altissimi e molto preoccupanti. È triste constatare che, compiuti i 18 anni, terminati gli studi, i ragazzi vanno via, emigrano, cercando di realizzare i propri sogni altrove. Cose semplici sono diventate montagne impervie da scalare dalle nostre parti: il soddisfacimento di diritti fondamentali, la possibilità di ritenere lo studio un trampolino sociale, l’opportunità di delineare rispetto alle passioni e al merito le proprie aspettative di occupazione, l’approdo naturale alla creazione di una famiglia. Sempre più famiglie fanno i conti con un distacco quasi obbligatorio e si ripetono ormai con una regolarità costante e crescente i piccoli drammi dell’abbandono della terra natia. Singole scelte spesso sofferte, talvolta ritardate e purtroppo in larga parte irreversibili. Non tutti i genitori, però, hanno gli strumenti per offrire ai propri figli questa speranza ulteriore e la vita dei giovani diventa in questa fase particolarmente complicata, sotto diversi profili: la sensazione che le istituzioni siano distanti crea scoraggiamento; la ricerca di stimoli sul territorio produce risultati scarsi; l’impegno civico è visto come inutile e non risolutivo. I giovani sono i più deboli, si sa. Nemmeno l’esperienza è dalla loro parte e la mancanza di questa può condurre a scelte infelici. Non proseguire gli studi ad esempio, o farlo senza il giusto entusiasmo; arrendersi alla difficoltà di trovare un lavoro, lasciandosi andare a stati d’animo remissivi; rinunciare alla crescita e abbandonarsi ad uno stile di vita rassegnato. Ai giovani sono quindi offerti rifugi meschini e pericolosi: l’abuso di alcool e l’assunzione di droghe può distrarre certamente ma conduce a conseguenze tristemente note a tutti, e i dati diffusi lo scorso anno dall’ “Osservatorio comunale sul disagio giovanile” confermano che questi fenomeni sono in crescita. C’è poi un ultimo aspetto che voglio evidenziare prima di concludere: quella che viviamo è indubbiamente una fase transitiva di importanza storica, molto delicata. In momenti come questo, una società con poche difese immunitarie può essere facilmente aggredita dai virus dell’intolleranza, dell’estremismo e del fanatismo, anche politico, e i giovani possono diventare strumenti inconsapevoli. Non dobbiamo sottovalutare la comparsa sui muri della nostra Città di slogan e simboli allarmanti: le vecchie ideologie, la storia ce lo insegna, sono attraenti quanto dannose. Esistono peraltro esempi di attivismo positivo, di volontariato, che vedono impegnati individui che con sacrificio e dedizione tentano di migliorare le condizioni. Da qui bisogna partire.  È per questi motivi che voglio lanciare un appello alle istituzioni locali, alle forze politiche responsabili, alle libere associazioni, alle rappresentanze sociali e a tutti quanti hanno l’onere di “cercare soluzioni”, per valutare l’opportunità di costituire un tavolo di confronto costante e informale, che possa avvalersi anche del supporto di esperti, e che abbia come scopo quello di dare ascolto ai tanti giovani che urlano in silenzio».

 

 

Vincenzo Coppola

Presidente Associazione socio-culturale Live At

Un pensiero su “Mercato San Severino: attenzione ai più giovani, sono afflitti e chiedono aiuto

  1. Senti da che pulpito arriva la predica! Che ne sa questa persona cos’è il disagio giovanile se non un paio di articoletti letti qua e là sui giornali? Mi tolga una curiosità: dove è stato tutti questi anni? Sulla Luna? Cosa ha fatto in concreto per affrontare e risolvere questo piaga sociale lei e la sua associazione di figli di papà e i dirigenti della sua area politica di appartenenza? Glielo dico io: una beata minkia.
    Questa lettera sa di qualunquismo alla celentano e di spot di preparazione alla campagna elettorale delle politiche del 2013 e delle comunali del 2014.
    Ma non vi affannate troppo: la gente ha capito e vi ha già voltato le spalle.
    Il tempo della vacche grasse è finito.
    Come diceva Totò: CA’ NISCIUNO E’ FESSO

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