A te che leggi dopo mezzanotte…"Il cielo in una stanza"

Giuliana Rocci
Aveva sperato per mesi di vederlo. Sapendo che ciò non si sarebbe verificato se non si fosse armata di coraggio: poi, per quelle fatalità che la vita riserva o per quel destino, che scrive la sua pagina su ognuno, intingendola dell’apparente nonsense, s’era ritrovata ad andar da lui invitata da lui…pazzesco, ianudito, non osava crederci eppure era così! Il suo programma, ben calendarizzato ed incastrato nei pochi giorni che si sarebbero incontrati, ben fissato: lei annaspava sperando di poter stare con lui quanto più tempo possibile, mentre lui si dimenava tra un impegno e l’altro per poter almeno star a pranzo o a cena con lei…”Ho molto piacere di averti con me….” Il solo leggere le sue mail le accelerava l’abbronzatura, perchè il rossore ravvivava la melanina e le conferiva un aspetto quasi sioux a tratti, che si tramutava in quello dell’ultima discendente dei visi pallidi, appena scorreva freddezza…ma ciò non succedeva, anche se lei aveva accelerato la sua corrispondenza, giungendo quasi ogni giorno a scrivergli…per informarlo di quello che pubblicamente faceva.Ma lui ormai era assuefatto al suo modo superaccelerato di vivere, tra una serata e l’altra, anche se continuava a chiedersi come reggesse tanto….forse si chiedeva anche dell’altro e il loro incontro avrebbe fatto comprendere ad entrambi cosa fosse quel dialogo virtuale: ma lei recalcitrava. Ogni giorno era divorata dall’ansia di volerlo raggiungere, di voler mollare tutto: l’era venuta una sorta di frenesia sentimentale, che le accelerava il sentire d’un tempo. Voleva essere con lui, accanto a lui, a fare quello che faceva lui e nel luogo dove era lui: questo l’era già piaciuto molti anni prima, anzi aveva sognato di poter realizzare ciò e s’era illusa di poterlo fare, ma aveva sbagliato persona. Di qui, una serie di metamorfosi, fino a quando aveva incontrato lui, il cielo in una stanza…un caso, una presenza assurda, ma così simile a lei. Lo sentiva ch’erano fatti per stare insieme, affini, che avevan dentro gli stessi sogni e le stesse speranze. Erano uniti anche senza conoscersi: quanto avrebbe voluto parlare con lui, ma ne avrebbe avutro il tempo e l’occasione? Al momento stipava una valigia con abiti a volontà, avendo svuotato mezzo guardaroba: le premeva far colpo su di lui, incuriosirlo sempre di più, ma anche piacergli  e coinvolgerlo, giacchè sapeva solo che lui era gentile, cortese, disponibile…ma ci sarebbe stato dell’altro? Lei era pronta farsi regalare dalla vita ciò che aveva in cuore!!!

Un pensiero su “A te che leggi dopo mezzanotte…"Il cielo in una stanza"

  1. Devo dire la verità: quello chignon nella foto mi ha stregato come le delicate storie che lei, Giuliana, inventa a corredo.
    C’è un non so che, un qualcosa di ineffabile, forse una grazia infinita di donna sia in quel volto seminascosto che è, o meglio si indovina, bellissimo, sia nelle sue, Giuliana, parole di scrittrice.
    E quei pochi capelli che scendono al di qua delle orecchie, interrompendo l’armonia di tutti gli altri, sembrano lì a testimoniare una volontà capricciosa come il destino che pare immalinconirla piegandole il viso ed il finale di ogni racconto.

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