Salerno: Cisl, Camera di Commercio -9° censimento generale industria

Spara ad alzo zero il segretario generale della CISL FP Matteo Buono nei confronti dei vertici della Camera di Commercio di Salerno. La materia del contendere è legata alla selezione del personale per effettuare il Piano Generale del 9° Censimento dell’Industria.  Il Segretario Generale f.f. della Camera di Commercio di Salerno con l’ordine di servizio n.12 del 04/07/2012 dopo aver richiamato le normative, la Deliberazione e le circolari Istat che dettano le regole per l’organizzazione del 9° censimento generale dell’industria e dei servizi e censimento delle istituzioni non profit ed i criteri ed i requisiti per selezionare il personale composto dalle figure dei rilevatori e dei loro coordinatori, ha provveduto, da un lato, ad individuare arbitrariamente ed immotivatamente i coordinatori senza, invece, procedere alla selezione obbligatoria pubblica interna imperniata sui requisiti minimi e preferenziali stabiliti dall’Istat e, dall’altro lato ad invitare il personale in possesso dei requisiti minimi previsti dall’Istat a partecipare alla selezione dei rilevatori, per poi vanificare di fatto i criteri selettivi, introducendo arbitrariamente ed immotivatamente un diritto di precedenza per il personale che negli ultimi 18 mesi non abbia ricevuto incarichi presso aziende speciali della Camera e/o per progetti Fo.Pe e/o per progetti MISE. “ Un modo per discriminare una parte dei dipendenti ma soprattutto – afferma Buono – è una decisione tesa ad imporre delle scelte senza alcuna legittimazione giuridica in quanto il personale viene individuato secondo criteri che violano la deliberazione Istat adottata sulla base del D.L. 78/2010, convertito con legge 122/2010, nonché gli obblighi di imparzialità e di motivazione previsti dalla legge 241/1990. Sulla base di tali motivazioni e considerazioni,  la Cisl FP, attraverso l’avv. Giuseppe  Lanocita, ha chiesto al Presidente ed ai componenti della Giunta Camerale nonché al segretario generale f.f., per quanto di rispettiva competenza, di farsi parte attiva affinché si proceda in tempi brevi all’annullamento in autotutela di tale ordine di servizio ed alla corretta riformulazione dello stesso in completa aderenza ai precetti stabiliti dall’Istat. “  Facciamo appello al senso di responsabilità dei vertici camerali, pronti – continua Buono – in caso di inerzia a presentare ricorso al Tar  che potrebbe incidere sul regolare svolgimento delle attività censuarie e procurare, nel contempo, danni economici all’Ente camerale per le spese legali e per eventuali risarcimenti  danni in caso di soccombenza dello stesso, nonché generare profili di responsabilità contabile per lite temeraria “