Salerno: Città europea o capitale del degrado?

Domenico Ventura

Il nostro beneamato Sindaco non manca occasione di esaltare le magnifiche sorti e progressive della nostra città, definendola trionfalmente, città europea. Beata illusione! Ma come si fa a non vedere lo stato di deprecabile degrado in cui versa la nostra povera Salerno? Opere pubbliche incompiute o sospese: lo scempio della Cittadella giudiziaria, che troneggia incompiuta, che ha sfregiato irrimediabilmente l’immagine della città, un mostro che costituisce una ferita irrimediabile, che versa in stato di completo abbandono e che andrebbe abbattuto. Fu inaugurata con una cerimonia, a dir poco comica, del solo faro della Giustizia e dello scalone principale. Poi tutto è finito lì. Una metropolitana leggera, di cui tanto si è favoleggiato, pure incompiuta, fatta oggetto di  una inaugurazione tragicomica, se non patetica, della sola stazione di Via Vernieri, che versa in uno stato deprecabile ed è diventata un pubblico pisciatoio. La sbandierata Piazza della Libertà, un monumento mostruoso, che svilisce il valore dell’antico centro storico, con i lavori sospesi dal Consiglio di Stato per gravi difformità e presunti abusi edilizi. Il Palazzetto dello Sport adiacente lo stadio Arechi, mai terminato ed in uno stato di completo abbandono, salito agli onori della cronaca televisiva nella trasmissione Striscia la notizia. Una città con una corruzione ed una criminalità comune, politica ed economica diffusa ed allarmante, che ha invaso le pubbliche istituzioni, con una dilagante microcriminalità, che si espande e presidia tutte le zone della città, specie del centro. Posteggiatori abusivi dappertutto, che taglieggiano i cittadini ed i turisti e che danneggiano le auto di coloro che non accettano le loro angherie. Una città invasa da cittadini irregolari comunitari ed extracomunitari, vagabondi, petulanti, ubriachi e rissosi, che hanno preso possesso della zona a ridosso del fiume Irno o nella Piazza della Stazione, dove si sono accampati in permanenza, luogo che è diventato, insieme con la adiacente Via Aquaro, un pubblico pisciatoio e cacatoio maleodorante. Caro Sindaco si faccia una passeggiata nei paraggi! Piazza Vittorio Veneto diventato un posto indecente, che presenta uno spettacolo squallido ai viaggiatori che arrivano in città e che dovrebbe essere il primo biglietto da visita di Salerno. Il tutto si compie nella completa indifferenza delle forze dell’ordine e dei Vigili urbani che pure hanno un presidio nella piazza e che non intervengono per allontanare tale fauna umana molesta ed indecente, con un molto opportuno foglio di via. Una Via Lungomare ed un Corso Vittorio Emanuele invaso da una varia umanità e da ogni genere di extra-comunitari, che espongono la loro mercanzia, peraltro falsa, su fetidi lenzuoli sparsi per terra, luoghi pubblici ridotti a luridi bazar e squallidi suk arabi. Una invasione di venditori abusivi senza alcuna autorizzazione, che occupano spazi pubblici senza pagare la relativa tassa, non soggetti ad alcun controllo, neppure fiscale, vendono merce artefatta, con una concorrenza sleale nei contro dei commercianti onesti. Da ultimo si registra una città invasa dalle zanzare, dalle mosche, dai ratti e dagli scarafaggi con le ali e geneticamente modificati, pantegane che scorazzano sul Lungomare e sulle panchine a tutte le ore, specie di sera e che si arrampicano sugli alberi, sedili invasi da schifose ed enormi blatte. Basta andare nel sottopasso di Piazza della Concordia di sera per assistere ad uno spettacolo ripugnante, perché il luogo è infestato da enormi scarafaggi volanti, che sbarcano dalle navi, e che assediano le auto posteggiate, attratti dal calore. Nessun intervento di disinfestazione, sanificazione, derattizzazione  dei luoghi infestati è mai stato fatto dal Comune di Salerno, con evidenti gravi responsabilità dei preposti all’igiene urbana. Ecco in che condizione versa la Città europea, frutto solo di illusione e di megalomania. Chi vive di questi sogni vada a fare un viaggio nelle vere capitali europee Parigi, Berlino, Londra, Lussemburgo, cuore verde di Europa, perché si svegli una volta per tutte dal suo sonno dogmatico.