Le pistole facili degl' Italiani

Giuseppe Lembo

Stiamo vivendo in una situazione assolutamente incandescente. Nel nostro Paese, italiani e non, sparano sempre più facilmente; anche per commettere reati di piccola entità. Così facendo, se non si corre ai ripari e subito, dove si andrà a finire? Siamo sempre più di fronte a delinquenti improvvisati e maldestri; altro non conoscono che il linguaggio violento delle armi; altro non sanno fare che sparare, seminando terrore e morte. Atterrita è soprattutto la gente comune che non sa che fare. Le cause sono veramente tante; in primo piano c’è l’attuale crisi economica che ne ha aggravato le situazioni ed accelerato processi che già da tempo covavano sotto le ceneri. C’è in atto una degenerazione umana e sociale da allarme rosso; non si può essere indifferenti. Nessuno potrà a cuor leggero pensare egoisticamente che “non è un problema mio”; pur non volendo, può essere un problema tuo e di tutti noi; ma veramente di tutti noi. Il fuoco assassino e violento, nelle grandi come nelle piccole realtà italiane, può diventare fuoco di morte per chiunque. È una grave emergenza nazionale; unita alla crisi economica, è la più grave emergenza da fronteggiare subito per il bene di tutti; crescendo la criminalità e l’imbarbarimento umano e sociale, il nostro Paese, fa un salto nel buio, con conseguenze gravi per tutti noi e quindi per quell’insieme sociale, indifferente ai più. Bisogna agire e non sottovalutare il pericolo; dalle forze dell’ordine, alla magistratura, ci deve essere un impegno tale da riuscire a fare abbassare la testa alla criminalità metropolitana e non, micro e macro che sia; tanto, per restituire serenità e fiducia all’Italia, oggi frastornata dalle tante negatività con cui è costretta a convivere con grave danno per tutti. Questa è una strada piena di pericoli; va sgomberata e presto. Se non si fa questo, il nostro Paese, oltre a vivere male il presente, purtroppo ed inevitabilmente, ipoteca anche il futuro, dove non ci deve essere il piombo assassino, ma un forte impegno alla pace ed al comune senso di una civile e pacifica convivenza, senza la quale non si va da nessuna parte; ma proprio da nessuna parte. Per rasserenare il clima avvelenato, occorre equità sociale e rispetto della persona umana in tutte le situazioni ed in tutte le diverse condizioni ed appartenenze. Oggi più che mai occorre un comune e diffuso senso di responsabilità umana sia individuale che come insieme sociale. Occorre meno propaganda e più fatti. Occorre realismo e poche sceneggiate da parte dei tecnocrati che si sono imposti e proposti come salvatori dell’Italia.  Ma così non è! Purtroppo, a danno della gente, sono solo miracolosi salvatori di se stessi e dei loro privilegi. Occorre, senza sbandierare inutilmente certezze che tali non sono, incominciare a seminare saggiamente, dei buoni semi, per poi godere, gli altrettanti buoni frutti del raccolto, basati, prima di tutto, sul sacrificio umano e sul lavoro.  Occorre per questo, pensare seriamente al bene comune, colpendo, così come è necessario, quegli interessi costituiti, che remano contro il bene solidale del Paese e rendono sempre più difficile le condizioni dei tanti, purtroppo esclusi da tutto, pur rappresentando, nel loro insieme, l’area crescente del “malessere italiano”. Forse l’Italia, se saprà far ripartire la crescita umana e non solo quella economica, potrà anche salvarsi ed incamminarsi civilmente verso un futuro nuovo in cui si sappia intelligentemente guardare all’Europa, all’Occidente ed al mondo, confrontandosi positivamente con tutti e per il bene di tutti noi e di tutti gli altri della Terra, da incontrare sul cammino di una vita di pace e di uno stare insieme solidale che esclude le armi, in quanto strumenti di morte violenta, assolutamente alternativi alla vita. L’Italia ammalata deve, da subito, recuperare il suo sistema Paese, un sistema, prima di tutto, umano e nonviolento, così come ci viene dagli insegnamenti gandhiani di Danilo Dolci, un grande uomo di pace, che ha vissuto pensando soprattutto agli ultimi della Terra e tra questi ai tanti diseredati del nostro Paese, vittime innocenti della violenza criminale di chi usa le armi per esprimere tutta la disumanità bestiale che si porta dentro, tanto da colpire sempre più spesso ed indifferentemente anche gli innocenti.