Pikipiki, motocicletta

Padre Oliviero Ferro

E’ il mezzo più veloce per spostarsi in città, ma non sempre il più sicuro. La prima domanda che verrebbe spontanea: quante persone si possono portare? Fate un po’ voi. Di solito una. Ma, dato che c’è sempre posto, vediamo un po’. Un bambino, davanti al conduttore, con un pacchetto in mano e dietro una,due o tre. Basta spingere un po’ e si sta tutti. Bello da vedere, un po’ scomodo da starci. Avviso per i viaggiatori: attenzione alle curve, agli slalom tra le macchine, alle buche (qualcuno è finito nei canaletti lungo le strade). Naturalmente i poliziotti sono sempre lì per applaudire, dietro un piccolo contributo. Sono veramente abili i nostri amici conduttori di moto. Niente li ferma. Solo il vuoto di carburante, per il resto volano via leggeri e spericolati. Provare per credere. Quando passano in mezzo alle macchine, ti chiedi se arriverai sano e salvo a destinazione. Di solito va bene, tranne qualche raro caso…sfortunato. Se invece tu sei in macchina e te li vedi sfrecciare in tutte le direzioni, quei pochi capelli che hai in testa cominciano a drizzarsi e dalla tua bocca escono espressioni colorite. Ogni tanto qualcuno va a ”baciare” il retro dell’auto che ti sta davanti e sono dolori. Allora tutti arrivano e si comincia a discutere. Poi qualcuno perde la pazienza e usa “le maniere forti”. Finchè arriva la polizia e con un po’ di manganellate riporta la calma e i contendenti in prigione, con la moto sotto sequestro e multe a nastro. Cose che capitano nella vita di tutti i giorni in città. Forse sarebbe meglio stare a guardare, ma non sempre si può e si deve scendere in campo. Da che parte stare: moto o macchina? Questo è il problema.