Salerno: Colantuoni, pittore della luce, retrospettiva a Raito nel centenario della nascita

Un pittore di luce nello scenario di Villa Guariglia, la storica dimora di Raito proprietà della Provincia di Salerno. L’Amministrazione dedica un omaggio all’artista napoletano, Luigi Colantuoni, che elesse la Divina Costiera quale luogo d’ispirazione artistica. L’occasione è il centenario della nascita del “vedutista” amico di Emilio Notte, Roberto Carignani, Errico Placido e Francesco Nazzaro, di recente riscoperto e valorizzato dalla critica.La retrospettiva “Luigi Colantuoni. 1943-1993 cinquant’anni di pittura” sarà inaugurata domenica 24 giugno alle ore 11, alla presenza dell’assessore ai Beni culturali, Matteo Bottone, il dirigente del settore Musei e Biblioteche,  Barbara Cussino, il figlio dell’artista Salvatore Colantuoni, il critico d’arte Massimo Du­ranti. «L’Amministrazione provinciale- spiega l’assessore Matteo Bottone- con questa mostra rende omaggio al pittore Colantuoni, che dal paesaggio salernitano ha tratto la sua principale fonte di ispirazione. A cento anni dalla nascita, Villa Guariglia ospiterà una significativa raccolta di suoi dipinti, in particolare quelli dedicati alla Costiera Amalfitana e a Paestum. Fissando sulla tela i nostri luoghi, con una raffinata tecnica espressiva, l’artista li ha consegnati all’eternità, offrendoli all’ammirazione dello spettatore». «Questo evento– aggiunge Bottone – rientra, insieme agli altri programmati e realizzati dal presidente Edmondo Cirielli, nell’azione di valorizzazione dei  beni  culturali e dei musei provinciali, attraverso le opere dei grandi Maestri contemporanei della nostra terra».Ben sessanta opere, la maggior parte inedite, rappresenteranno dal 24 giugno al 10 settembre il percorso artistico di Luigi Colantuoni dal 1940 agli anni Novanta del secolo appena trascorso. Paesaggi “en plein air”, architetture e scorci, nature morte e fiori: l’aderenza al vero, dato quasi ossessivo nel pittore, nasce da una sorta di necessità di ancorarsi ad un mondo di luce e di speranza com’è la Costiera amalfitana, il cui paesaggio non è un semplice scenario, bensì complice dei suoi stati d’animo, quasi un autoritratto. La mostra è stata ideata e curata dal figlio del pittore, Salvatore Colantuoni, e dal critico d’arte Massimo Du­ranti. A corredo il raffinato catalogo edito da Graphein-Roma e distribuito da Arion-Librerie indipendenti. Il ricavato sarà destinato al restauro di un’opera del complesso di Villa Guariglia, sede del Museo provinciale della ceramica.