Roma: Paravia, lettera aperta al rettore Pasquino, moralizzatori da moralizzare

Caro Rettore, resto interdetto per le Sue continue “uscite dai binari” che per un ingegnere esperto anche di trasporti rappresentano un grave errore. Mi riferisco alle Sue ultime critiche, fuori luogo e tempo, ai Presidenti Caldoro e Cirielli. Nel momento in cui Lei decise di scendere apertamente e direttamente nell’agone politico, candidandosi a Sindaco di Napoli e poi, sconfitto, decise di accettare da De Magistris la Presidenza del Consiglio Comunale, ritenni che si sarebbe dimesso da Rettore dell’Università di Salerno. Sbagliai, perché Lei preferì non lasciare l’incarico assicurando che la Sua moralità avrebbe tenuto ben distinti i ruoli di politico e di rettore. Di fatto Lei preferì dare ascolto al Suo tutore De Mita (apprezzi il non utilizzo del termine “padrino”) per il quale perdere un centro di potere importante, quale è l’università, sarebbe stato un grave errore. Lei ha dimenticato quella parola “moralità” ed è entrato a gamba tesa (vero è che si stanno giocando gli europei, ma comunque si tratta di un fallo da espulsione) sulla vicenda della nomina di una manager della sanità sulla quale non aveva alcun ruolo, se non quello politico per pronunciarsi. Lei è sceso nel campo della politica attaccando, ingiustamente e scorrettamente, i presidenti Caldoro prima e Cirielli poi. Ora basta, recuperi credibilità e chiarezza comportamentale, dimettendosi da rettore e consentendo di avere nuovamente come Magnifico un docente, tra i tanti qualificati, espressione del territorio e non un altro pendolare come Lei. Tra i problemi che affliggono il nostro Paese vi è quello che abbiamo troppi moralizzatori che andrebbero moralizzati. Potrebbe rifarsi una immagine positiva da poter utilizzare per la prossima corsa a governatore della Campania, così come molti a Lei vicini vanno dicendo per sostenere il Suo fallo a gamba tesa. Aspettando tale decisione, forse invano, La saluto cordialmente.

 Antonio Paravia

Senatore della Repubblica