Economia sociale di mercato

Domenico Ventura

 Una lezioncina di economia al Governo dei tecnici perché imparino qualcosa. L’Italia dovrebbe scegliere per la sua  crescita ed il suo sviluppo la strada dell’economia sociale di mercato volta a garantire sia la libertà di mercato (libertà di scambio, di produzione, di consumare prodotti e servizi) sia la giustizia sociale (eguaglianza sociale). Ciò al fine di conseguire la  integrità psicofisica dei cittadini, per cui lo Stato deve intervenire laddove tali libertà dovessero comprimere i loro diritti. L’intervento non deve però guidare il mercato o interferire con i suoi esiti naturali: deve semplicemente prestare il suo soccorso, laddove il mercato stesso fallisce nella sua funzione sociale e deve fare in modo che diminuiscano il più possibile i casi di fallimento. Tale tipo di economia deve garantire la piena integrità del cittadino e dei suoi diritti e conciliarla con la  libera iniziativa e la libertà di impresa e di mercato. Lo Stato deve insomma intervenire solo per guidare ed orientare il mercato al fine di garantire il benessere dei cittadini, ma senza interferire con il suo regolare svolgimento. Si deve pertanto intervenire solo se il mercato viene meno alla sua funzione sociale. Questa teoria economica trae spunto dall’Ordoliberarlismo della Scuola di Friburgo. Il più illustre esponente di tale scuola è stato Willelm Roepke, che propose una terza via fra liberalismo e collettivismo, il quale ebbe ad affermare che:” il metro dell’economia è l’uomo, il metro dell’uomo è il suo rapporto con Dio”, principio  di matrice calvinista. Tali principi sono sintetizzati in una celebre frase di Adenauer: “Ognuno è importante,  nessuno può andare perduto”.”Questa frase, pregna di umanesimo, esprime bene  il concetto di economia sociale di mercato”. Annotava in proposito  Ludwig Erhard – il celebre Cancelliere Tedesco della rinascita e del prodigioso sviluppo economico della Germania postbellica: “la libertà deve essere collegata all’ordine (…) l’ordine senza libertà porta alla costrizione, la libertà senza ordine minaccia troppo facilmente di diventare caos.” Imparino bene questa lezione la Merkel, i burocrati europei, i banchieri, i finanzieri, Monti ed il suo Governo di tecnici nonché i politici nostrani, che stanno massacrando gli Italiani di rigore, di tasse, con un capitalismo aggressivo e violento, privo di ogni giustizia Foto sociale.lenovae.it

 

 

 

Un pensiero su “Economia sociale di mercato

  1. Cara Direttrice,
    nei momenti di grave crisi economica, se lo Stato rallenta i vincoli, l’Alta finanza (legale e non) spopola e allora non c’è solidarietà che tenga.
    Se questo Governo crede davvero o vuole far credere che dando più libertà di impresa alla finanza ed all’imprenditoria (italiana ed estera) rispetto ai diritti dei lavoratori, alla tutela della salute, della sicurezza sui posti di lavoro, dell’ambiente, del paesaggio e del territorio, Alta Finanza e grande Industria possano essere maggiormente impegnate ad investire e a creare nuovi posti di lavoro cambia poco. Per me, invece, si tratta solo di una chimera.
    Si, propabilmente investiranno pure, qualora lo Stato si decide a svendere territori e servizi, ma
    …quanto ai posti di lavoro chi di speranza vive, disperato muore.
    “Ma allora, mica abbiamo a che fare con un Governo di idioti?”
    direste Voi.
    No!
    Abbiamo solo a che fare con un Governo di cinici che puntano
    prettamente a fare cassa per far fronte al debito estero. Di quale giustizia sociale parlate?
    Dei Bisogni dei giovani, delle classi più deboli della società, del mondo del lavoro, farebbe volentieri a meno di pensarci.
    Se qualche volta fa finta di pensarci, è solo perchè sta fiutando gravi difficoltà a tenere sotto controllo la piazza e quindi è preso dal timore di non riuscire più a gantire l’ordine pubblico.
    Come sappiamo il lupo perde il pelo ma non il vizio!
    Di questi Governi come questo guai ad avere piena fiducia!
    Bisogna sempre diffidare … diffidare …diffidare!
    Cordiali saluti: Onofrio Infantile
    Giov. 21 giugno 2012

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