Beni immateriali Salernitana: una gran confusione e a pagare sono solo i tifosi

Maurizio Grillo

L’estate scorsa fu molto calda per la tifoseria salernitana alle prese con una serie di disavventure sportive culminate nel fallimento della propria squadra del cuore dopo la sfortunata prova di quei magnifici ragazzi, che facevano capo a Roberto Breda e a Nicola Salerno, nei play-off contro il Verona. Un’estate di sofferenze e patimenti solo parzialmente attutite dall’arrivo di Lotito e Mezzaroma, accolti e acclamati a furor di popolo, tanto da costringere il sindaco De Luca a consegnare loro le chiavi della nuova formazione che avrebbe dovuto portare in alto i colori della città. Già i colori. Non certo quelli granata, ai quali noi veri salernitani siamo legati da un vincolo di sangue, ma blaugrana. Una scelta obbligata, in qualche modo anche comoda, considerato che di quelli originali la legge non ne consentiva l’uso. Questione beni immateriali – La telenovela dell’estate attuale, in qualche modo diversa e senz’altro meno drammatica della precedente, ma non per questo meno importante, riguarda proprio la questione dei beni immateriali, sui quali sono state fatte una serie di valutazioni (anche troppe) da parte di addetti ai lavori, competenti e non in materie giuridiche. La conclusione? Una gran confusione, che ha finito per creare un’infinità di sospetti e diffidenze, che non hanno giovato a nessuno. Da una parte l’Energy Power, che vuol cedere, non ha tratto giovamento dal lungo chiacchierare sull’argomento, ma che può contare sull’apporto dei cosiddetti “inceppati” (detto in senso buono, perché in fondo lo siamo, in qualche modo anche noi) che fanno da sponsor per la vendita, dall’altra la società del Salerno Calcio, che vorrebbe, usiamo il condizionale, d’obbligo a questo punto, acquistare ma non dà l’impressione di esserne pienamente convinta, al di là delle difficoltà di natura giuridica. L’accoglimento del reclamo opposto dal giudice Rotondo, sulla pubblicazione del bando da parte del curatore fallimentare della Salernitana Calcio Walter Ivone, ha solo parzialmente sconvolto i piani della Energy Power, che ha provveduto a pubblicarne un altro per conto suo. La risposta del Salerno Calcio tramite l’avvocato Gentile non si è fatta attendere: “Il bando deve confermare che l’Energy Power è titolare dei beni, ci dev’essere una documentazione che certifica questo altrimenti qualsiasi discorso verrà a cadere in automatico. Soltanto in presenza di garanzie sotto tutti i punti di vista parleremo con l’interlocutore e cercheremo un dialogo, senza dubbio, e lo ripeto, va stabilita la paternità del bene e se la società che lo mette in vendita può legalmente farlo”. Ci sono realmente impedimenti all’acquisto? – Insomma sembra una soluzione banale della vicenda, tremendamente però complicata dai fatti. Se l’E.P. dimostrerà di essere titolare dei beni immateriali si può procedere alla trattativa, in sostanza si attende di conoscere chi ha l’effettiva titolarità dei beni. Ora, senza voler entrare nel merito, non avendo conoscenza specifica in materia, possibile che ancora stiamo a interrogarci sulla paternità dei beni? Si è parlato tra l’altro anche di revocatoria, in caso di eventuale coinvolgimento della E.P. nel fallimento della Salernitana Calcio, ma fidandoci dei pareri di giuristi invitati dalle varie testate giornalistiche ad esprimersi in merito, il rischio per l’acquirente in buona fede, sembra non esserci in caso di acquisto a prezzo congruo. Allora non resta che attendere cosa succederà alla scadenza dei termini del bando, ma il dubbio che non ci saranno offerte è più che legittimo. Di conseguenza, è facile immaginare un altro anno con identica denominazione e stessi colori sociali. Inoltre un ulteriore dubbio ci affligge: e se arrivasse l’Anastasio di turno a fare una proposta d’acquisto? Come andrebbe a finire? Non osiamo pensarlo. Auguri Salernitana – Intanto, manca poco al 93° compleanno della Salernitana. Le decine di migliaia di bandierine coloreranno la città di granata in una grande festa. Ci giungono messaggi anche da altre parti della penisola e dall’estero, sono in tanti a festeggiare l’avvenimento, quest’anno più che mai. Almeno su questo, cari Lombardi, Lotito e Mezzaroma, non chiediamo e non è necessario il vostro intervento. La vostra scarsa sensibilità non scalfisce il nostro orgoglio. La Salernitana è viva, auguri di lunga vita!