Fantozzi…lavora ancora!
di Rita Occidente Lupo
Una giornata alla Fantozzi, quando le cose non vanno per il verso giusto e si finisce per infilare il vittimismo ovunque. Perchè, le circostanze, si tingono di paradossale e le iene intorno, fameliche nel tramare insidie sul posto di lavoro. Così il fantomatico ragioniere Ugo Fantozzi, assurto dal 1968 con Paolo Villaggio a simbol del babbeo che subisce un costante mobbing, impotente di recupero, snida analogie alla luce dei dilatati tempi pensionistici italiani. Infatti, il nostro Paese, sempre alle prese con economia arrancante, leggi e riforme miranti ad allungare ulteriormente riscatti e buonuscite. Anche se l’età anagrafica sgambetta balli popolari ed amori incanutiti, in tanti a volersi godere i frutti, del tribolato lavoro, concedendosi degli agi e libertà, un tempo coercizzati dalla routine occupazionale. Se poi, vittime di vessazioni e frustrazioni, che in ogni ambiente finiscono per eleggere sempre qualche personaggio più debole, Calandrino di turno, il tutto davvero insostenibile. Ma, come si suol dire, Paese che vai, usanza che trovi: comparato allo scenario europeo, il nostro Stivale non l’unico a vivere tali ambasce.
…mentre Monti, novello Mazuranic, conquistatore con i suoi “eurobankcloni”,imperversa e copre le coscienze di chi ha costretto al lavoro anche quelli che avrebbero avuto diritto ad un meritato riposo dopo anni di sacrifici. Penso ad una Maestra di scuola primaria che a 64 anni deve ancora rincorrere e formare innocenti, ma vivaci, bambini ai molti lavori usuranti ed anche di quanti, da fantozziani, hanno seriamente sorretto la funzionalità di ministeri ed uffici nei lunghi anni del quotidiano.
Povero Fantozzi, alla fine e’ un profeta. Brava direttrice, spiritosa al punto giusto.