Bracigliano: Landolfi “Rescigno e Iuliano, sinergie locali per il Pd”

Rita Occidente Lupo

Stemperati gli echi della campagna elettorale, ci si ritrova a contare feriti sul campo. O a plaudire ai vincitori, transitati spesso per le forche caudine non generose del consenso. C’è chi ancora non si raccapezza, di come i fatti gli abbiano dato torto, non riuscendo a capacitarsi del perchè di tanti tradimenti. Almeno questo per chi puntava sul successo, sperando di farcela a restare in sella acrobaticamente, anche con maggioranze risicate. In controluce, i sofà della vittoria! Le fasce tricolori, sventolanti al sole primaverile, che riscalda i motori per altre avventure politiche, non con venti in poppa. Dati i tempi che corrono, la politica riflesso d’una società che vive l’affanno della crisi inclemente: la sedia da Primo Cittadino, in ebollizione di responsabilità. Tra chi crede che il sindaco abbia la bacchetta taumaturgica di congedare il vecchio e d’inventarsi la panacea per il prossimo benessere civico, almeno stando alle altisonanti promesse elettorali, spesso enfatizzate dall’ambizione della vittoria, più che dalla reale concretezza dei fatti. Ma, tra consigli comunali insediati e proclamazioni ancora in itinere, per falle che già stoppano anche le pie intenzioni dei più ardimentosi, le macchine comunali nel tritatutto dei fondi esangui. Di bilanci in rosso, occhieggianti a baluardi oltre confine, nella speranza che un po’ d’ossigeno possa giungere da carrozzoni europeisti. Ma anche laddove s’è attinto generosamente in passato, pare che la borsa si rinserri e che la progettualità spicciola, abbia il passo breve. Tra le realtà del Salernitano, amministrazioni rinnovate anche in Agro. Il più piccolo Comune dell’Agro-Nocerino-Sarnese al voto, Bracigliano, che ha consegnato con un massiccio consenso popolare, lo scettro sindacale ad Antonio Rescigno, già presidente della Comunità Montana zona Irno, contro lo sfidante ex senatore, ex vice presidente provinciale, ex presidente della Comunità Montana, ex sindaco bis del paese, Gianni Iuliano. Un’elezione transitata per i nervi di chi, da un candidato all’altro, ha operato cambi di posizione in queste amministrative: non di casacca, giacchè entrambi in campo con civiche. E se “La Svolta” di Rescigno,  tutta da verificare sul campo, dopo la stasi amministrativa, così bandita in campagna elettorale, “Un cuore per Bracigliano” di Iuliano, deve giocoforza fare i conti da opposizione, per controbilanciare il ruolo che l’ è stato affidato. Un Pd in maggioranza ed in minoranza, giacchè sia Rescigno, che Iuliano, dello stesso partito. Anche se il primo, ex democratico, margheritino, transitato alla seconda ora, contrariamente a Iuliano che, da ex socialista, ha mantenuto l’egida ulivista, nel momento in cui il nuovo soggetto politico, ha cambiato sigla, noverando la vecchia anima di sinistra, con tanto di nomenclatura democratica. Non la prima volta che Bracigliano palesa un consiglio comunale, non dicotomico per casacca: già nel secondo mandato sindacale di Iuliano, il suo sfidante Ferdinando Albano, consigliere provinciale, leader oppositivo della vecchia retrovia di sinistra. Chi ora abbia la benedizione del partito, può apparire confuso, se non si masticano certe alchimie politiche, che prima o poi devono cedere il passo dinanzi alla ragione dell’unità. “Riconosciamo Rescigno come sindaco di Bracigliano– sostiene il segretario provinciale Pd Nicola Landolfi– ciò non toglie che Iuliano è un autorevole dirigente di partito. Auspichiamo che nel Comune irnino si possa lavorare per rafforzare l’identità politica democratica, giacchè entrambi i candidati son scesi in campo con liste civiche. Mi auguro che prevalga il buonsenso, per infittire il dialogo politico tra i due e far lievitare il progetto unico del Pd. Ora la campagna amministrativa è cessata, per cui occorre ricompattare gli animi, se occorre anche saper fare un passo indietro, per tutelare l’unità.” A breve Landolfi incontrerà pubblicamente Rescigno e Iuliano, per poter armonicamente ricomporre le fila d’un asse politico, che a lievllo locale deve lavorare per rafforzare una solida base, anche in vista d’imminenti scenari competitivi nazionali.