Salerno: Festa della Repubblica, monito Cisl salernitana

“Un’Italia martoriata dalla crisi e dal terremoto non sentirà propria la festa della Repubblica. La parata non avrà senso”. Non usa mezzi termini alla vigilia del 2 giugno Giovanni Giudice, segretario generale della Cisl salernitana, per esprimere lo stato d’animo del sindacato provinciale a poche ore dalle celebrazioni per ricordare il referendum istituzionale con cui gli italiani decisero di trasformare il Paese da monarchia a repubblica. “In questo momento, in cui ci sono state vittime ed hanno perso la vita anche dei lavoratori, il sindacato a livello confederale ha deciso di non tenere domani l’iniziativa unitaria per il lavoro e fare così gesto simbolico dedicando la giornata alle zone colpite recandosi nelle zone dell’Emilia. A loro arriverà anche la solidarietà concreta di Salerno e della sua provincia. Come Cisl speriamo ancora che l’esempio del sindacato lo dia anche il Governo centrale”. Anche la Cisl salernitana, dunque, si auspica che siano destinati i fondi per aiutare le popolazioni vittime del sisma in Emilia. “Anche noi chiediamo di usare quei fondi ed i reparti militari per le zone del terremoto. Come sindacato a livello nazionale stiamo contribuendo in maniera attiva con l’invito ai nostri iscritti ad effettuare qualsiasi aiuto come ospitare le persone sfollate o aiutare donne e bambini. In un momento così difficile per Il nostro Paese, colpito da una gravissima crisi economica e flagellato in queste ore dal terremoto, è opportuno utilizzare quei fondi per fini sociali e di solidarietà. Sarebbe il modo migliore per onorare la nostra Repubblica. Il 2 giugno ad avere il diritto di sfilare sono le forze del lavoro, i sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile. Queste sono le forze vive della Repubblica. ma ora la cosa striderebbe parecchio con quello che si sta vivendo nell’Emilia”, ha aggiunto Giudice. C’è bisogno di recuperare il senso della Festa della Repubblica ponendo i giovani al centro di una discussione complessiva e ad ampio raggio, perché sono il futuro di questo Paese”.