Mercato San Severino: salviamo il Vassallo l’ultimo “Scalaro”

Il progetto “Cultura e Natura” vede gli alunni della Scuola Media “S. Tommaso” di Mercato San Severino impegnati in un percorso formativo, atto a far riscoprire loro le tradizioni popolari, la storia dei siti, la cultura religiosa, le attività produttive  e le bellezze naturalistiche della Valle dell’Irno e dell’Orco. Essi sono accompagnati dal Prof. Sessa Giovanni (Coordinatore ed elaboratore del progetto), dagli insegnanti Ingenito Lucia, Sessa Lucia, Salsano Ilda, Rignanese Giuseppina, Negri Amelia e Lea Atonia e dal supervisore il dirigente  Dott. Prof.Angelo Gentile. Qualche giorno fa ci siamo recati a Spiano e ci hanno accolto il Sign. Vassallo Giuseppe e suo figlio Gennaro. La loro accoglienza, insieme a quella  di tutta la famiglia, è stata coinvolgente. Il “Vassallo” ci ha reso partecipe della sua esperienza di artigiano, ci ha raccontato tutte le vicissitudini dei suoi discendenti che come lui hanno svolto il lavoro di “Scalari”, “Cupellari”, “Spurtellari”, “Buttari”. Ci ha reso spettatori – attori dell’intero ciclo di lavorazione per ottenere una scala  o un “trepito”. L’esperienza è stata interessante perché ormai non è più frequente vedere lavorare con maestria un artigiano. Giuseppe ci ha trasmesso con la sua opera e col suo narrare tutto l’entusiasmo di cui è portatore anche se purtroppo, ci ha trasmesso anche una certa tristezza e rammarico quando si è soffermato sul fatto che la sua opera, pure apprezzata ancora in varie parti d’Italia, dove ancora il prodotto legnoso è richiesto, non lo è qui da noi o quantomeno non apprezzato abbastanza da essere aiutato per fare sopravvivere l’attività. Infatti se non aiutato il signor Giuseppe non può sostenere le spese, e sono tante, che si accompagnano alla conduzione dell’azienda artigianale e quindi corriamo il rischio che muore una memoria storica che è anche nostra. Il signor Vassallo è l’ultimo scalare e con lui finirebbe un momento magico di Spiano. Nei tempi d’oro il paese era molto fiorente abitato com’era da tanti artigiani del legno, da pescivendoli e da boscaioli. I boscaioli che ancora oggi con la loro preziosa opera preservano le colline, a noi circostanti, dagli incendi a dall’incuria delle persone incivili che usurpano i luoghi con immondizie e carcasse di elettrodomestici. Ma con l’andare del tempo  il paese si è “desertificato” per colpa anche di  una poca accorta politica economica e sociale da parte dei politicanti locali, coinvolti spesso in diatribe personali. Con questa missiva vogliamo lanciare un messaggio “Salviamo Vassallo” ma crediamo che ormai è troppo tardi perché abbiamo saputo che la famiglia Vassallo voglia cambiare la destinazione d’uso dell’azienda ed è veramente triste.Il figlio Gennaro ci ha ricordato, biasimando probabili responsabili , che con la graduale chiusura della scuola elementare, dove lui ha vissuto momenti belli dell’infanzia, il paese è diventato più povero anche se le iniziative dei Spianesi non mancano, infatti hanno appena finito di organizzare la festa della Madonna dell’Addolorata. Madonna dell’Addolorata, che come racconta una leggenda, ha fatto di tutto per restare a Spiano nonostante che gli abitanti di Lombardi (sempre frazione di Mercato San Severino) la rivolessero. dopo che la avevano dato in pegno al signorotto di Spiano  dell’epoca affinché lo stesso  desse l’ordine ai suoi artigiani di restaurare dei pastori. La Madonna, nell’atto del trasporto della statua, fece il miracolo di bloccare il carro e di farlo camminare solo all’indietro verso la chiesa di Spiano. Chiesa che è stata restaurata da pochi anni e che mette in risalto tutta la bellezza dello stile barocco.

Giovanni Sessa