Mercato San Severino: caos per esenzione ticket

L’Amministrazione Comunale scende in campo per fornire risposte esaustive ai cittadini e si associa alla loro protesta per il ripetersi dell’incresciosa situazione, rappresentata dalle estenuanti file, alle quali sono costretti per il rilascio dei certificati di esenzione ticket per reddito o malattia. Notti di attesa all’Asl per le pratiche di esenzione dal ticket sanitario: è ciò che, evidenziato anche dagli organi di informazione, capita ormai da anni al distretto sanitario di Mercato S. Severino. “Caos e disagi – spiega il Vice Sindaco, Dr. Rocco D’Auria in una nota inviata il 3 maggio al Commissario Straordinario dell’ASL Salerno, Dr. Maurizio Bortoletti; al Direttore Sanitario del Distretto 67, Dr. Rocco Basile e al Direttore Sanitario, Dott.ssa Mariarosaria Caropreso – che si intensificano dopo il mese di marzo, con lo scadere della validità dei certificati di esenzione per reddito o malattie croniche. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine e dei mass media lo scorso anno, la situazione sembra ripetersi a causa della mancanza di personale: solo due sportelli aperti, uno dedicato al pagamento del ticket e l’altro alle procedure di esenzione”. “La mancanza di personale sanitario”, – continua – “e di conseguenza l’attivazione di solo due sportelli, ha comportato nel corso del tempo il consolidarsi di una prassi “irregolare” la quale prevede la compilazione di una lista di attesa redatta in ordine cronologico durante la notte, inibendo, in tal modo, l’esercizio di un diritto fondamentale, quale quello alla salute, nei normali orari d’ufficio”. L’Amministrazione Comunale si augura che vengano adottati, quanto prima, tutti i provvedimenti ritenuti opportuni per giungere ad una soluzione definitiva. “Premesso che dovrebbe essere interesse, – spiega il Vicesindaco, Dr. Rocco D’Auria –  ma soprattutto dovere, di tutte le Istituzioni attivarsi per tutelare e fornire gli adeguati servizi ai cittadini – utenti, nel caso di specie, è dovere del Distretto Sanitario prodigarsi in modo operativo e propositivo per rendere meno gravoso e dispendioso, in termini di servizi resi, la già precaria condizione di ammalato”.